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Cronaca

Tutta vita niente fumo: la Regione contro le “bionde”

L'Emilia Romagna lancia la campagna contro il tabagismo: ridurre e, magari, eliminare la dipendenza da fumo, soprattutto nei soggetti a rischio. Entro l'autunno la formazione dei sanitari per redimere gli amanti delle "bionde"

Diventerà messaggio collettivo questo omino verde con i polmoni a forma di cuore e verrà utilizzato in tutte le campagne della regione, delle azienda sanitarie e nella sensibilizzazione nelle scuole e dei cittadini. Il lancio del marchio coincide con la sperimentazione agli ospedali Maggiore e Bellaria, di "Fresco" (Fumo nella Regione in sindromi coronariche acute dopo l'ospedalizzazione) che coinvolge le Cardiologie e i Centri antifumo delle Aziende sanitarie: entro l’autunno, partirà una formazione specifica rivolta agli operatori sanitari di 26 Reparti di cardiologia della regione per migliorare la loro capacità di relazione con i pazienti cardiopatici e per iniziare il percorso di disassuefazione nei Centri antifumo.

IL TABAGISMO IN EMILIA ROMAGNA. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene il tabacco, come alcol, cocaina, allucinogeni e oppiacei, in grado di indurre dipendenza fisica e psichica. Un terzo del totale dei morti per cancro e il 15% di tutte le cause di morte sono dovute al fumo. Nella Regione i fumatori stimati sono circa 900.000 (ultimi dati disponibili 2008), anche se un semplice messaggio o intervento contro il tabagismo potrebbe ridurre annualmente del 2% la dipendenza, ovvero in Emilia Romagna 18.000 persone ogni anno potrebbero buttare via il pacchetto di sigarette. Circa la metà delle persone di 18-69 anni è non fumatore. Gli ex fumatori rappresentano circa un quinto del campione e i fumatori un terzo. Fumano di più le persone sotto ai 50 anni (in particolare 37% nella fascia 25-34 anni) e gli uomini. Quasi tutti rispettano il divieto di fumare nei luoghi pubblici o nel luogo di lavoro. In circa un terzo delle abitazioni si fuma; in circa un quinto delle case in cui vivono minori o bambini si fuma. Secondo una stima, dopo un anno dall'infarto, riprende a fumare tra il 10 e il 50% dei pazienti. (Fonte: Piano della Prevenzione 2010-2012 della Regione Emilia-Romagna)

LE PATOLOGIE DA FUMO IN EMILIA ROMAGNA. La popolazione emiliano-romagnola è particolarmente longeva e soffre di disturbi spesso legate all’invecchiamento e alla esposizione a fattori di rischio ambientali, professionali o alle abitudini di vita. Le principali cause di morte sono malattie del sistema circolatorio (38%) e dai tumori (30%); in particolare è il tumore polmonare a causare più decessi ed è anche la prima causa di morte in assoluto negli uomini. Le malattie del sistema circolatorio sono la prima causa di morte. Si stima che in Regione vi siano circa 270.000 persone affette da malattie ischemiche croniche del cuore, con una prevalenza dell’8% negli uomini e del 5% nelle donne. (Fonte: Piano della Prevenzione 2010-2012 della Regione Emilia-Romagna)

I CENTRI ANTIFUMO. Sono gestiti dalle Aziende sanitarie e organizzano corsi per disintossicarsi dalla dipendenza da fumo fornendo supporto di gruppo o individuale per liberare il fumatore dalla dipendenza da nicotina.
 

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