Funerali vittime di Cutro, il cordoglio delle istituzioni: "Intere famiglie cancellate, è un dramma" | VIDEO
Presenti il sindaco Lepore, l'assessore regionale Taruffi e il presidente della comunità islamica italiana Yassine Lafram: "Con loro abbiamo seppellito una parte della nostra umanità"
È un giorno triste per la comunità islamica e per tutta la città di Bologna. Le sette vittime del naufragio di Steccato di Cutro, arrivate ieri in città, sono state seppellite nel campo islamico del cimitero di Borgo Panigale. Quindici i parenti delle vittime presenti, a cui si sono aggiunte decine di persone delle comunità islamiche di Bologna e che con loro hanno condiviso il dolore della perdita dei cari. Le vittime, tutte di origine afghane, avevano un’età compresa tra i 3 e i 70 anni.
“È una tragedia che non può lasciarci indifferenti. In qualche modo ci sentiamo corresponsabili – dice Yassine Lafram, presidente dell’UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia) e officiante del rito funebre – e ci chiediamo se come comunità islamica avremmo potuto fare di più. Non è possibile che ancora oggi, nel 2023, a cento metri dalle coste europee possano accadere simili tragedie. Oggi stiamo seppellendo una madre con i due figli, stiamo seppellendo una famiglia di padre, madre e figlio di dieci anni. È un dramma, ci sono intere famiglie cancellate”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’attore Alessandro Bergonzoni e Roberto Morgantini delle cucine popolari. Presenti, inoltre, l’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi e il sindaco Matteo Lepore: “Sul naufragio di Cutro avrei molte cose da dire – dice Lepore – ma non è questo il momento. Ora è il momento del cordoglio”.
Su futuri arrivi di ulteriori salme il sindaco non si sbilancia, ma si augura che Bologna possa accogliere i migranti che, anche durante la scorsa notte, continuano ad arrivare sulle coste italiane: “Quello dell’accoglienza è un nostro dovere, come Paese e come città. Abbiamo cercato di fare quello che abbiamo sempre fatto e che continueremo a fare: essere umani”.