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Cronaca

Folla da stadio per l'addio al 'sergente' Sinisa, tra fiori e sciarpe delle squadre di calcio

Sarà l'arcivescovo di Bologna a officiare le esequie dell'ex allenatore del Bologna. Presente per l'ultimo saluto anche il club rossoblù al completo

Folla da stadio per l'addio al 'sergente' Sinisa, tra fiori e sciarpe delle squadre di calcioAlle 11 di oggi l'ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic, morto il 16 dicembre. A celebrare le esequie nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica a Roma, il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi Basilica.  

Presente anche il club rossoblu, come annunciato nei giorni scorsi dal Direttore Sportivo Marco Di Vaio: “Oggi è un giorno buio per il club – aveva detto il DS commentando la notizia del decesso  –, con lui abbiamo vissuto momenti incredibili. Il nostro rapporto, con tutto quello che si diamo dati in questi anni, era unico. La squadra sta male, soprattutto chi ha vissuto con lui gran parte della carriera. Lunedì tutto il club, i giocatori e chi lavora qui con noi, a Roma per i funerali”.

E insieme alla rappresentanza felsinea, oggi ad omaggiare il 'sergente Miha', un fiume di persone. La basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri sembra uno stadio: davanti una distesa di tappeto di corone di fiori, sciarpe e gagliardetti  delle varie squadre di calcio, e la processione di amici e tifosi per l'addio a Sinisa. Grande la commozione nell'aria, dove risuonano spesso parole come "combattente", "coraggio", "persona vera". 

Lo stesso affetto trasudava ieri, quando a migliaia hanno reso il loro saluto all'ex allenatore del Bologna alla camera ardente allestita presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno reso omaggio a Sinisa, oltre a tanti calciatori, sportivi e cittadini. Ieri sera alla Basilica di Santo Stefano si è tenuta una veglia di preghiera.

Cori e commozione, le immagini dell'ultimo saluto a Sinisa | VIDEO 

Le parole del suo medico del Sant'Orsola 

La camera ardente e i messaggi della famiglia

Un grande uomo e un grande lottatore", le poche parole pronunciate da uno dei ragazzi. Sui social i messaggi d'amore della famiglia. "Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte", ha scritto la moglie Arianna, che ha poi affidato a numerose storie Instagram l'affetto ricevuto da amici e follower. "E' dura papà, è dura. In questo momento di immensa sofferenza avrei solo bisogno di un tuo abbraccio", le parole della figlia Virginia, che poi aggiunge "Ti amo papà, per sempre. Te lo griderò ogni giorno convinta che il mio grido arriverà fin lì". Una dichiarazione che assomiglia a quella della sorella Viktorija: "Ti amo con tutto il cuore papà, anima pura, rara, orgoglio della mia vita, mio eroe, mio grande amore. Ovunque tu sia io so amare fino a lì"

Figlia Sinisa Vicky-3

Sinisa Mihajlovic e la voglia di vincere, in panchina come nella vita

È il 13 luglio del 2019 quando Sinisa Mihajlovic, allora allenatore del Bologna, annuncia in conferenza stampa di essere malato di leucemia: “Ho chiesto riservatezza perché volevo essere io per primo a dare la notizia – dichiara un commosso Miha davanti alla stampa bolognese –. Purtroppo, o per fortuna, abbiamo fatto alcuni esami e abbiamo scoperto delle anomalie che non c'erano quattro mesi fa. Abbiamo detto che avevo la febbre e la cosa più difficile è stata convincere mia moglie che fosse vero. Ho la leucemia. Ho passato la notte a piangere e ancora adesso ho lacrime ma non sono di paura: io da martedì andrò in ospedale e non vedo l'ora di iniziare a lottare per guarire. Ho spiegato ai miei giocatori come affronterò la malattia. Come nel calcio, bisogna giocare per vincere, non per non perdere. Bisogna prenderli alti, non fargli prendere coraggio, fare gol e vincere la partita. Userò la stessa tattica con la malattia e sicuramente vincerò questa sfida”.

Confermato sulla panchina rossoblù dal ds Walter Sabatini, dopo appena quarantaquattro giorni di ricovero Mihajlovic torna a sorpresa sulla panchina del Bologna nella prima gara di campionato della stagione 2019-2020. Le cure sembrano funzionare ma la malattia, nel 2022, si riaffaccia. A dirlo alla stampa è ancora una volta Mihajlovic: “Dalle ultime analisi che ho svolto ci sono campanelli d’allarme e potrebbe presentarsi il rischio di una ricomparsa. Per evitare che questo accada – diceva il tecnico del Bologna lo scorso 26 marzo – dovrò fare un percorso terapeutico che possa eliminare sul nascere l’ipotesi negativa. Questa volta non entrerò in scivolata come due anni fa, ma giocherò d’anticipo per non farlo partire. Si vede che questa malattia è molto coraggiosa per avere ancora voglia di tornare ad affrontare un avversario come me, ma io sono qua: se non le è bastata la prima lezione, io sono qui pronto a dargliene una seconda".

Il successivo 2 maggio esce dal ricovero al Policlinico Sant’Orsola e il 7 si ripresenta in conferenza stampa: “Stavolta è stata difficile”, ammette. Il giorno dopo guida la squadra nella trasferta di Venezia, gara persa in modo rocambolesco per 4-3.

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Sinisa Mihajlovic e la città di Bologna, una lunga storia d'amore

Il Bologna inizia la stagione attuale con tanta fatica: solamente tre punti conquistati in cinque gare e, soprattutto, la sensazione che qualcosa tra lui e il gruppo si sia rotto. La decisione dell’esonero arriva dall’alto: è Saputo a mettere la parola fine sul rapporto tra Sinisa e i rossoblù. “La decisione più difficile da quando sono presidente” ammetterà poi il patron.
Un esonero che però non spezza il legame forte, fortissimo, che si è creato tra la città e il tecnico serbo. 

Dal pellegrinaggio a San Luca fino alle tante manifestazioni di incoraggiamento, l’abbraccio che stringe Mihajlovic è grande quanto tutta la città. Anche sul finire della stagione 2021-2022, quando il Bologna di certo non brilla, il tifo è compatto e dalla sua parte: “Ce la farai anche stavolta” commentavano i tifosi mentre Sinisa era ricoverato in ospedale. 
La ciliegina sulla torta che celebra definitivamente il matrimonio tra Mihajlovic e la città di Bologna è però la cittadinanza onoraria ricevuta il 17 novembre del 2021. Il gran ricevimento in Comune è orchestrato dall’officiante più titolato, il  sindaco Matteo Lepore, e i testimoni d’eccezione sono Gianni Morandi e Stefano Bonaccini. Ad accompagnare Sinisa c’è ovviamente la moglie Arianna Rapaccioni, sposata con il tecnico dal 1995. “Lo dedico a tutta la città, mi ha dato la carica nei momenti duri” aveva detto il mister rossoblù nell’occasione. 

Simbolo di un mondo del calcio che forse non esiste più, il tecnico ha scavato nei cuori di tutti i tifosi bolognesi, pronti ad accoglierlo a Bologna con affetto anche dopo l’esonero dello scorso settembre. Ovunque sia adesso, un posto a Bologna per lui ci sarà sempre.

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Arianna Rapaccioni e la lunga storia d'amore con Sinisa Mihajlovic (che ha sposato due volte)

Sinisa Mihajlovic, le immagini che rimarranno nel cuore:

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