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Cronaca Argelato

Funo: serie di furti in una sola tabaccheria, presi grazie alle telecamere

Picco di furti in una singola tabaccheria da settembre a novembre. Il testardo gestore, grazie alle telecamere, fa finire nei guai tre persone

Infine i Carabinieri di San Giorgio di Piano e della squadra “anti reati predatori” di San Giovanni in Persiceto sono riusciti a individuare e denunciare tre persone per furto aggravato ai danni della Tabaccheria Chiarini di Funo di Argelato. Sono: sono G.G., 36enne di Trinitapoli (FG), B.L., 32enne e F.G., 49enne, entrambi di Bologna.

Funo, tabaccheria Chiarini: le telecamere immortalano i furti

Uno di essi, insieme a C.M., 41enne di Contarina (RO), è responsabile anche della rapina di venerdì scorso: la gerente, minacciata con un coltello, aveva dovuto "consegnare" contanti per 11.000 euro. C.M. è stato arrestato in flagranza, mentre l’altro è stato individuato e denunciato qualche ora più tardi.

TABACCHERIA CHIARINI NEL MIRINO. La lunga serie di rapine alla tabaccheria della Famiglia Chiarini, dal mese di settembre fino al 22 novembre, quando Dino Chiarini, il padre, si era rivolto ai Carabinieri di San Giorgio di Piano per sporgere denuncia per il furto di diversi pacchi di “Gratta e Vinci” e quindici ricariche telefoniche, per un valore di 5.100 euro.

LE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA. Il Chiarini aveva visionato le immagini del proprio impianto di video-sorveglianza e si era accorto che alle ore 18:06 (sul monitor è visualizzato l’orario 18:52 perché 46 minuti avanti rispetto all’orario effettivo), un uomo, vestito con una tuta grigia, arraffava dal cassetto del bancone i biglietti, mentre la figlia Liliana, veniva distratta da una donna bionda, forse un transessuale, che chiedeva di acquistare delle carpette. Il signor Dino, deciso ad andare fino in fondo, ha visionato le immagini settembre scoprendo che, con lo stesso modus operandi e con la saltuaria partecipazione di una terza persona, erano stati compiuti altri tredici furti, per un danno complessivo di circa 60.000 euro.

SI CONOSCEVANO. Gli investigatori dell’Arma di San Giorgio di Piano, dopo aver esaminato accuratamente le immagini, sono riusciti a fissare gli autori dei singoli episodi. I tre conoscevano i gestori, quindi riuscivano a muoversi con disinvoltura nel negozio. Dei tre malviventi, soltanto il transessuale ha precedenti di polizia mentre gli altri due sono incensurati.

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