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Cronaca

Giovani ladri di appartamento al palo, tre di loro condannati per l'accoltellamento in piazza

Già condannati per tentato omidicio in primo grado, nei tre mesi precedenti avrebbero preso parte a una raffica di furti in abitazione

Poco prima di essere fermati per tentato omicidio, avevano già derubato 7 appartamenti e ci sono sospetti su altri 17. Ne è convinta la Squadra Mobile di Bologna, che su mandato del procurare della Repubblica Marco Forte e su autorizzazione del giudice del Tribunale Zavaglia ha proceduto a quattro arresti per furto pluriaggravato e ricettazione in concorso.

Incastrati dall'impronta digitale

Tre del gruppo, tutti giovani, cittadini albanesi come il quarto soggetto, sono stati condannati da poco condannati per tentato omicidio, come responsabili del duplice accoltellamento avvenuto ai danni di due minorenni in Piazza Nettuno. Arrestato con loro anche un quarto uomo, albanese anche lui, di 30 anni.

Il tutto sarebbe partito dai rilievi di una impronta digitale, ottenuta dalla Polizia Scientifica nel corso del sopralluogo del primo appartamento 'visitato' dalla banda, nel novembre dell'anno scorso. Di lì si è risaliti al nome di uno dei componenti, e le interettazioni telefoniche hanno fatto il resto.

Gli inquirenti erano già sulle tracce dei quattro, (i furti di sono verificati tutti tra novembre 2017 e febbraio 2018, ndr) ma poi è accaduto l'episodio di Piazza Nettuno, dove tre della banda, i più giovani, per futili motivi, ha prima insultato, e poi accoltellato due onnazionali minorenni, venendo poi arrestati qualche giorno dopo.

Il modus operanti del gruppo -spiega Luca Armeni, capo della Mobile- era abbastanza banale, ma efficace. Presi di mira erano gli appartamenti siti al pian terreno e al primo piano: una volta scalato o scavalcato le pertinenze dell'abitazione, i ladri entravano da una finestra per poi arraffare quanto potevano prima di darsi alla fuga.

Il bottino di solito si aggirava intorno ad alcune migliaia di euro, ma in un caso anche di 20mila. Non vi era una zona prediletta dal gruppo, che era solito agire a blocchi di due, e si spostava da Bologna centro fino ai comuni dell'hinterland, come Ozzano Emilia e Granarolo.

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