Furti di grosse auto, inseguimento in Tangenziale: volante speronata, agenti feriti
In carcere un gruppo di professionisti legato al mercato nero delle auto usate dell'est europeo. Anche gli ultimi modelli scassinati con l'aiuto di centraline riprogrammabili
Li hanno dovuti fermare inseguendoli in Tangenziale e facendosi speronare. Così la polizia stradale di Bologna ha arrestato e portato in carcere tre uomini, accusati di rapina e indiziati di essere un gruppo professionista dedito al furto di grosse auto, fermato però al primo colpo.
I soggetti -un 35enne cittadino croato, un 39 e un 46enne cittadini serbi- sono stati fermati in Tangenziale la notte del 7 febbraio scorso, al termine di un furto di un Peugeot 3008, mentre si davano alla fuga in Tangenziale. Durante l'inseguimento, terminato all'altezza dell'uscita 11, alcuni agenti sono rimasti leggermente feriti, con prognosi guaribili in 15 giorni.
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Le successive perquisizioni hanno portato alla luce un sistema già pronto per rubare e fare uscire dal paese una quindicina di Suv delle più disparate marche automobilistiche, pronte per essere 'ripulite' attraverso una rete compiacente e reimmesse nel mercato dell'usato nei paesi dell'est Europa. Il tutto, con una manualità e un utilizzo di dispositivi elettronici da professionisti.
Auto usate e mercato nero: pedinato uomo già noto
L'indagine -ricostruiscono gli uomini della Stradale bolognese, il commissario Sergio Gaita e l'ispettore Pier Paolo Romagnoli- è partita da quando la rete informativa della polizia ha segnalato l'arrivo in gennaio sul territorio di un soggetto, il 46enne serbo, già con un diversi noti precedenti nel settore dei furti di auto.
L'attività investigativa si è quindi indirizzata negli spostamenti dell'uomo. E infatti, in poco tempo, il 46enne è stato visto girare con un Suv preso a nolo, di notte, per le vie dei quartieri Savena-San Vitale, insieme a due altri soggetti. L'ipotesi che ha quindi preso piede è che i tre stessero studiando il terreno e mappando i veicoli da asportare. In tutto -si ricostruirà poi- la presunta batteria di ladri di auto avrebbe avuto il materiale per portare a segno una quindicina di furti.
Lettore di centralina e cuscino ad aria: rubato Suv in pochi secondi
Mai persi di vista durante tutta l'operazione dagli uomini e dalle donne della Polstrada, il gruppo ha messo gli occhi, intorno a mezzanotte del 7 febbraio scorso in zona Savena, su un Suv, il Peugeout 3008 che poi finirà la sua fuga in Tangenziale.
In pochi secondi, mentre il complice controllava la zona con un veicolo di scorta (l'auto a nolo), due dei soggetti sono entrati in azione. Con un piccolo cuscino ad aria hanno scalzato il cristallo del finestrino e poi sono entrati. L'antifurto è stato poi neutralizzato in pochi secondi: un lettore di centralina, appositamente modificato, ha permesso a uno dei malviventi di 'forzare' elettronicamente il mezzo, riprogrammando la registrazione di una chiave vergine -precedentemente procurata dai ladri- per farla diventare la chiave del veicolo.
A quel punto, con due a bordo del Suv rubato e il terzo di scorta con l'auto di cortesia, è partito il viaggio. Obiettivo ritenuto dagli inquirenti, in alcune ore, superareare il confine nazionale con destinazione l'est Europa. La tratta però si è interrotta quando alcune auto hanno esposto il lampeggiante blu in azione.
Inseguimento in Tangenziale: agenti feriti
E' scattato quindi un inseguimento durato qualche km, ma durante il quale il Suv non ha mancato di raggiungere velocità preoccupanti -anche 150 Km/h- e di speronare le auto della polizia stradale. La retata ha infine avuto successo, anche se due agenti hanno poi riportato ferite. I tre ora sono in carcere, mentre nelle successive perquisizioni, oltre a tutto il materiale da scasso utilizzato per i furti, sono state trovate anche una dozzina di copie di chiavi vergini, elemento che farebbe presupporre di un piano più esteso per altri ingegnosi furti. Del caso si occupa ora il pm Roberto Ceroni.