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Furti in abitazione in provincia: banda al palo, si spostavano con una fuoriserie | VIDEO

Almeno una decina le razzìe contestate. In un caso avrebbero anche bastonato un cane

Malalbergo, Ozzano dell’Emilia, Castello d’Argile, Medicina, Castel San Pietro Terme, ma anche Castelfranco Emilia e Vignola. Sono i comuni 'visitati' da una batteria di tre ladri di appartamenti, tutti tra i 26 e i 27 anni, cittadini albanesi con precedenti, arrestati dalla Mobile di Bologna. A loro sono contestati una decina di furti in altrettanti giorni, agli inizi di luglio. Gli arresti sono stati eseguiti una settimana fa, ma la circostanza emerge solo ora.

Quando gli agenti sono andati per fermare i sospettati non hanno trovato particolare bottino, ma molti indizi hanno permesso di rafforzare il quadro accusatorio attorno al gruppo: non da ultime, alcune ricevute di invio di denaro all'estero, secondo gli inquirenti frutto proprio della ricettazione della merce trafugata.

Inoltre è stata sequestrata l'auto con la quale erano soliti spostarsi prima di compiere i furti stessi, una fuoriserie truccata molto potente, con la quale sfrecciavano spesso in isolate stradine di campagna. Nel corso dei sequestri sono stati rivenuti anche altre targhe trafugate (per mascherare sia il bolide che la autovettura 'pulita') e diversi arnesi da scasso, per lo più attrezzatura da cantiere.

In una occasione, i fermati si sono anche resi responsabili del reato di maltrattamento di animali, in quanto hanno colpito con una mazza un cane di razza San Bernardo del proprietario della casa in cui stavano tentando di introdursi.

Il bottino, non quantificato, era costituito prevalentemente da orologi ed oggetti in oro, ma anche di portafogli contenenti poche centinaia di euro o oggetti di minor valore.

Furti in appartamento: banda al palo, agivano con una supercar

Come agiva il gruppo

Il modus operandi era abbastanza semplice: il gruppo disponeva di alcune autovetture che parcheggiavano in zone secondo loro strategiche e che raggiungevano a piedi dopo aver parcheggiato l’autovettura “pulita” a distanza.

Le autovetture utilizzate per i raid serali, venivano allestite con targhe appena rubate da altre autovetture (da qui l’accusa anche per ricettazione), quindi raggiungevano, percorrendo stradine di campagna spesso a velocità molto elevate, le località che ritenevano di dover prendere di mira.

Giunti sul posto, facendo leva sulla prestanza fisica (due di loro erano oltre i 190 cm) e l’agilità, si introducevano negli appartamenti individuati mediante la violenta effrazione delle inferiate, ma anche della porta blindata, quindi razziando il contenuto di valore che riuscivano ad individuare.

Al termine delle procedure di rito, i tre sono stati associati al carcere della Dozza di Bologna: per due di loro, in sede di udienza di convalida, è stata confermata la custodia nel penitenziario, mentre un altro soggetto è ai domiciliari.

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