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Cronaca Via Italo Svevo

Ruba auto e tenta il 'cavallo di ritorno': "Prima si pagano i debiti, poi si rianno le cose"

Dopo aver rubato l'automobile ad una vecchia conoscenza, ha chiesto soldi in cambio della restituzione. Un'imboscata lo ha incastrato: arrestato 22enne

Ha rubato un'auto e poi tentato il 'cavallo di ritorno'. Ma è finita male, così un 22enne tunisino, senza fissa dimora, è stato arrestato dai carabinieri per estorsione in concorso. Lo straniero è stato identificato nel corso di un indagine avviata ieri pomeriggio, dopo un 30enne pregiudicato di Bologna si è rivolto  all’Arma per denunciare di aver subito un atto estorsivo da parte di tre magrebini, che dopo avergli rubato la sua Fiat Punto pretendevano una somma di denaro come riscatto per restituirgliela.

La vicenda è iniziata sabato sera al tavolino di un bar situato in piazza Aldrovandi, dove la vittima si era recata per bere una birra. Ad un tratto, uno dei tre magrebini, sulla ventina, seduti a un altro tavolo del locale, si è avvicinato all’italiano in quanto lo aveva riconosciuto poiché aveva trascorso un periodo di detenzione presso la casa circondariale di Bologna assieme a suo cugino. “Tu sei quello che scriveva tutti i giorni la lettera alla moglie”, diceva il magrebino cogliendo di sorpresa l’italiano, che gli confermava la notizia meravigliandosi di come ne fosse venuto a conoscenza. Tra una chiacchiera e l’altra, il magrebino ha continuato, sempre in tono amichevole, “Ora che mio cugino non è più a Bologna, il debito che dovevi a lui lo devi a me”, riferendosi a degli "affari" passati tra il cugino del magrebino e l’italiano.

La situazione è degenerata quando il giovane magrebino si è impossessato delle chiavi dell’auto dell’italiano e si è così allontanato. Il 30enne ha tentato di fermarlo, ma è stato bloccato dagli altri due stranieri. Il giorno dopo, la vittima ha ricevuto la telefonata di un soggetto con accento straniero che gli diceva: “Prima si pagano i debiti e poi si rianno le cose. Ci vogliono 200 euro”. Il lunedì seguente, l’italiano ha ricevuto una seconda telefonata da parte dello stesso interlocutore che lo invitava a raggiungerlo al parcheggio del centro commerciale “Il Pilastro”, in via Luigi Pirandello.
Riconosciuto nel giovane soggetto che gli aveva rubato la macchina due sere prima, l’italiano gli ha dato 100 euro in contanti dicendogli di non averne altri e invitandolo a restituirgli l’auto al più presto, ma il malvivente gli ha ricordato che la questione si sarebbe conclusa pagando l’intera somma. Martedì scorso, invece, a seguito di una nuova telefonata, il magrebino ha patteggiato la restituzione  dell'auto - dietro il versamento di altri 50 euro - mentre la vittima ha chiesto tempo per racimolare la cifra.

'IMBOSCATA'. All’appuntamento fissato per lo scambio, in via Italo Svevo, nel quartiere Pilastro, ieri oltre al magrebino e all’italiano non sono mancati i Carabinieri del Nucleo Operativo, che dopo essersi disposti in modo da non farsi vedere, sono intervenuti quando hanno visto che il malvivente estrarre il mazzo di chiavi dell’auto per consegnarlo alla vittima. L’auto, rinvenuta nelle vicinanze, è stata riaffidata al legittimo proprietario e il magrebino, identificato nel 22enne tunisino, gravato da precedenti di polizia e da un divieto di dimora nel comune di Bologna, è stato tradotto in carcere su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Bologna. Proseguono le indagini degli inquirenti che stanno cercando di individuare anche gli altri due soggetti che hanno partecipato all’estorsione.  

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