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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Fusione: il Consorzio Agrario Ferrara e C.i.s.a.c entrano nella galassia Cae c

Una storica fusione con Ferrara che consente alla realtà agraria bolognese CAE di diventare uno tra i poli dell' agroalimentare di filiera e servizi più grandi e importanti d'Italia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Al termine delle sette assemblee tenute in tutto il comprensorio del Consorzio Agrario dell'Emilia - da Reggio Emilia a Bologna - i soci hanno deliberato ieri sera la definitiva fusione per incorporazione della storica realtà ferrarese che conta oltre 450 soci di imprese agricole

San Giorgio in Piano (Bo) - Sette assemblee molto partecipate - tenute nell' ultimo mese nel comprensorio del Consorzio Agrario dell'Emilia (la più grande realtà agraria dell'intera regione - seconda in Italia) - e oltre 4000 soci interessati da una capillare informazione sulle prospettive utili che arriveranno dal processo di fusione del Consorzio Agrario Provinciale di Ferrara e da C.I.S.A.C (Consorzio Interregionale di Servizi Agricoli Collettivi) nell'orbita CAE. Sono stati questi i temi all'ordine del giorno dell' assemblea consortile svoltasi ieri sera nella sede bolognese CAE di San Giorgio in Piano: un ultimo passaggio condiviso tra i soci che ha consentito di arrivare alla delibera definitiva di fusione, tecnicamente detta "per incorporazione", che allargherà non solo i confini geografici del consorzio, ma aprirà ulteriormente gli orizzonti operativi della struttura, garantendone un maggiore e più influente peso economico complessivo sui mercati. Oggi più che mai - infatti - in uno scenario globale così rapidamente mutevole e al contempo così influente sulle dinamiche che condizionano l'andamento delle singole performances nel settore agroalimentare le dimensioni e lo spazio di manovra di una realtà in espansione come il Consorzio Agrario dell'Emilia rappresentano non una variabile astratta, ma un traguardo che permette di guardare lontano per pesare di più, negoziare migliori condizioni e ottenere un valore aggiunto a beneficio del lavoro quotidiano dei propri associati. Con l'ingresso delle due nuove realtà nel CAE si aggiungono circa 450 soci e imprese agricole di grande rilevanza e un fatturato che si stima in un valore quantificabile attorno ai 80 milioni di euro annui. Fatturato che si andrà ad aggiungere ai quasi 500 milioni di euro generati attualmente dall'insieme delle attività CAE. E proprio grazie agli sforzi profusi, alla fidelizzazione di soci e clienti che la governance ha guadagnato così la fiducia necessaria e lo stimolo adeguato per procedere verso l'accorpamento con CAP FE e CISAC. In quest'ottica, gli esiti positivi degli incontri informativi sulla proposta di fusione (che si sono tenuti sul territorio con lo strumento trasparente delle assemblee pubbliche - all'insegna della condivisione operativa sulle scelte individuate) hanno convinto sempre di più il management e lo staff di aver intrapreso percorsi adeguati, democratici, corretti. Management e staff qualificati che non sottovalutano nessuno dei fattori critici presi in esame, ma l'evidenza delle specifiche problematiche deve comunque avere come conseguenza il realismo di fatti e di scelte mirate, un realismo che oggi, in economia, non può essere autarchico e non può erigere muri o barriere che delimitano aree chiuse in cui operare.

Lo sviluppo costante e l'efficienza dell'azienda sono altresì gli ingredienti utili per salvaguardare la propria capacità imprenditoriale a buoni livelli di competitività.

Con questa fusione il Consorzio Agrario dell'Emilia conferma il progetto di sviluppo che negli ultimi anni ha permesso di ampliare notevolmente il raggio di azione CAE a territori come Modena e Reggio Emilia; territori che rappresentano oggi una ricchezza e un patrimonio valoriale assolutamente irrinunciabili, a testimonianza che le dimensioni di impresa e il coinvolgimento di nuove aree e di nuovi soci con gli stessi bisogni e le stesse opportunità non possono arrestarsi. "Come nella vita -ha rimarcato al termine del percorso assembleare il presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia Gabriele Cristofori - nulla è semplice o arriva per caso, tutte le fasi di miglioramento personale o di impresa, richiedono impegno e una giusta dose di entusiasmo, sufficienti per comprendere che il nostro domani sarà migliore se saremo in grado di capire adeguatamente il contesto in tempo utile, adottando modelli di sviluppo flessibili. La fusione con le due realtà ferraresi risulta essenziale per incrementare e unificare servizi e migliori coperture, fornendo maggiori strumenti e di livello superiore per diventare più competitivi sul mercato attraverso una grande rete operativa".

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