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Cronaca Centro Storico / Piazza dell Otto Agosto

Piazza VIII agosto: 'Gadget nazifascisti in vendita' al mercatino antiquario

Lo riporta il quotidiano online Zic.it. In alcune foto portachiavi nostalgici e il caldendario 2018 di Mussolini: 'Il mercato è pubblicizzato da Bologna Welcome, il Comune fa finta di niente?'

Calendari, accendini e portachiavi col volto di Hitler e Mussolini o con le effigie della X Mas. Tutto in vendita al mercato del collezionismo Montagnola, in piazza VIII agosto a Bologna, che tra le altre cose è pubblicizzato anche sul sito di Bologna Welcome, l'agenzia di promozione turistica della città.

La segnalazione arriva dal quotidiano online Zic-Zero in condotta, che pubblica alcune foto scattate ai banchetti giovedì scorso. Sul sito di BOLOGNA welcome, riferisce Zic, si spiega che il mercato è gestito da librai collezionisti che mettono in vendita vecchi fumetti, giornali, riviste e cartoline, ma anche santini, vecchi proclami, lettere di personaggi famosi e targhe americane. Ma, a quanto pare, non è tutto.

"Sui banchi di questo mercato- scrive Zic- è possibile trovare e acquistare anche un bel po' di oggetti e memorabilia di stampo nostalgico: calendari con il volto del Duce, accendini ornati di croci celtiche o con le effigi di Mussolini e Hitler, portachiavi della X Mas e ricchi di croci uncinate, aquile e fasci littori".

In altre parole, "paccottiglia nazifascista proposta a cittadini e turisti, che magari finiscono lì grazie alla pubblicità di Bologna Welcome, a pochi passi dal sacrario dei caduti partigiani e dalla stazione, dove una bomba neofascista fece 85 morti" in sala d'aspetto nell'attentato del 2 agosto 1980. "Gli amministratori della città, che tanto dicono di indignarsi per gli episodi legati al riemergere dell'estrema destra, non vedono?- è il richiamo di Zic- e se vedono, si girano dall'altra parte?".

Qualche mese fa è stata approvata alla Camera la cosiddetta "legge Fiano" che introduce l'articolo 293-bis del codice penale, concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, ma già un anno prima la Regione Emilia-Romagna aveva approvato una risoluzione per "l'estensione del reato di apologia di fascismo anche alla vendita e alla diffusione di gadget con immagini del regime", presentatata da Pd, Sel e Altra Emilia-Romagna.

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