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Cronaca

'Gamba trista', 80 premi per il cortometraggio bolognese: squarcia coscienze strappando sorrisi

Ha fatto incetta di riconoscimenti, ben 80 all'attivo. Il cortometraggio, che parla di disabilità e bullismo con un pizzico di ironia, è ambientato e prodotto sotto le Due Torri. A colloquio con l'autore Francesco Filippi: 'Maturiamo qualità meravigliose proprio grazie ai nostri difetti"

Disabilità, derisione, bullismo, ma anche ironia e segreto amore. C'è davvero tutto nel delizioso short-movie "Gamba trista", e già dal titolo si comprende quanto abbia a che fare con Bologna e i suoi modi di dire, anche se i sottotitolo sono in inglese...

Giovanni è un ragazzo considerato "perdente" a causa delle sue gambe molli, ma riesce a prendere la vita con ironia: "Qui a Bologna tristo vuol dire completamente imbranato", dice.

Un palmarès da capogiro, in Italia e all'estero, per "Gamba", come lo chiama in confidenza il suo creatore Francesco Filippi dello Studio Mistral, con sede a San Lazzaro. Classe 1975, si è laureato in Scienze dell'Educazione presso l'Università di Bologna con una tesi sull'animazione giapponese. Ha studiato regia e sceneggiatura presso la School of Visual Arts (NY). Dal 1999 insegna e scrive di animazione, collaborando con scuole e riviste.

"Mi considero un autore di cinema, ovvero uno che inventa storie e le racconta attraverso la tecnica filmica di volta in volta più adatta; spesso è l'animazione, ma altre volte il cinema di fiction. In realtà la mia formazione è prima di tutto pedagogica, tant'è che ho particolarmente a cuore il cinema per ragazzi e quello fatto dai ragazzi" dice Francesco a Bologna Today "il mio lavoro alterna le autoproduzioni (corti, progetti) con sceneggiature per serie animate, la realizzazione di video industriali e laboratori didattici. Trovo molto stimolante collaborare a progetti altrui, ma in effetti la mia vocazione è un po' quella di prendere un progetto e far sì che si sviluppi in maniera armonica grazie al contributo di tutti. Il significato e il valore della scrittura prima e della regia poi penso sia proprio nel mettersi al servizio di una storia, dall'inizio alla fine".

Come e quando il suo studio ha pensato di realizzare un film così autoironico sulla disabilità? "L'occasione per questo film a disegni animati stato, nel 2009, il primo bando della film commission regionale per il supporto al cinema di animazione. E' stato un prezioso incentivo a investire le nostre risorse in un progetto di qualità sia contenutistica che tecnica (pur nei limiti di budget). L'idea della disabilità con ironia è venuta spontaneamente, nel senso che l'autoironia fa parte del mio modo di vedere il mondo". (GUARDA IL CORTO GAMBA TRISTA)

Un'idea che prende spunto dalla realtà? "Sì, una disabilità in famiglia: mio cugino Giuseppe (a cui ho dedicato il film), era distrofico, ma forse proprio in reazione a questa malattia aveva sviluppato una memoria sorprendente, soprattutto per me che di memoria ne ho davvero poca. Mi piace pensare che maturiamo in noi qualità meravigliose proprio grazie ai nostri difetti. E' questo il messaggio del film, o, se vogliamo, la sua necessità".

"Gamba" ha vinto premi e ottenuto riconoscimenti, la sua città Bologna le ha dedicato la stessa attenzione? "La cineteca di Bologna, che ha realizzato la copia in 35mm, l'ha proiettata in Piazza Maggiore durante una delle serate del Cinema Sotto le Stelle, nel 2010. E' stata la proiezione più bella a cui abbia assistito. Poi ho incontrato tante persone o enti che hanno promosso il film come potevano. Lo stesso CUSB ci ha dato una piccola sponsorizzazione".

Cortometraggio tra ironia e diabilità ambientato e prodotto a Bologna

La distribuzione? "Ancora non ho avuto il tempo di dedicarmi a una distribuzione commerciale del film, ma prima o poi lo farò. Dato il successo mondiale del corto (più di 200 selezioni ai festival), sarebbe stupido non farlo. A proposito di premi, questo sabato Gamba Trista riceverà a Calgary (in Canada) il suo 80° premio. E' un bel numero. Tuttavia per me i premi veri sono stati altri: tipo un bambino che ti chiede "posso vederlo un'altra volta?", o anche "solo" incontrare - grazie a Gamba - quella che poi è diventata mia moglie".

 E lo Studio Mistral? "Ufficialmente lo studio Mistral sono io con la mia partita iva. Di fatto i film non si fanno quasi mai da soli. Di volta in volta coinvolgo i miei vari collaboratori, alcuni sul territorio, altri fuori regione. Quindi creiamo storie, video, animazioni per chi ne fa richiesta, e ovviamente per piacere nostro. Purtroppo vivere di creatività è molto difficile in Italia: coi vari corti abbiamo vinto quasi 170 premi in Italia e nel mondo, ma facciamo la stessa fatica di quando abbiamo cominciato (12 anni fa). Sono convinto che prima o poi riusciremo a mettere fuori la testa e avere una normale vita creativa :) Mi do ancora un paio d'anni, il tempo di finire il nostro nuovo film: poi se le cose non cambieranno significativamente, proverò all'estero".

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