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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca piazza Nettuno

Gay Pride, Bologna oggi diventa capitale dell'orgoglio Lgtb

All'indomani del via libera alle nozze gay in tutti gli USA, a Bologna ci si batte per i diritti lgbt. Alla manifestazione anche il Pd, che sposa la causa: "Il nostro paese non può continuare ad essere fanalino di coda". La Lega, invece, teme disastri lungo il corteo: 'I cittadini non possono pagare il Pride'

All'indomani del via libera alle nozze gay in tutti gli USA, a Bologna ci si batte per i diritti lgbt (lesbico,  gay,  bisessuale  e  trans). Torna a sfilare sotto le Due torri  il Gay Pride (qui il programma), il tradizionale corteo parte dal Cavaticcio, attraversa il centro cittadino, per poi giungere in piazza Nettuno. Sul palco ci sarà anche la cantante Paola Turci (che suonerà in serata al Cavaticcio) insieme alla rapper Mc Nill. La notte Lgbt si concluderà all'Estragon con il Pride party. Dal palco in piazza sarà ricordato anche 35esimo anniversario della strage di Ustica, a cui il Pride 2015 è collegato: la manifestazione "parla anche di diritto alla verità e alla giustizia", come sottolinea il presidente del Cassero Vincenzo Branà.

"DIRITTI OMOSEX AL CENTRO DELLA NOSTRA AZIONE POLITICA". Alla manifestazione prende parte anche il leader provinciale del Pd, Francesco Critelli, nonostante le frizioni avute col Cassero nei mesi scorsi. "La difesa dei diritti degli omosessuali, la richiesta di un'accelerazione nel riconoscimento delle unioni civili, in discussione ora al Parlamento, sono al centro dell'azione politica del Pd di Bologna", si legge in una nota. "La nostra città- ricorda la federazione di via Rivani- si è sempre contraddistinta grazie al suo spirito di comunità e il nostro paese non può continuare ad essere fanalino di coda, all'interno dell'Ue, nelle tematiche Lgbt". Insomma i dem aderiscono al Pride "con la consapevolezza che il Pd come forza di Governo del paese, deve eliminare le discriminazioni e guidare il treno dei diritti". 

"CAOS E DISSERVIZI, CI VORREBBE FIDEIUSSIONE". Se il Gay Pride raccoglie l'appoggio pieno del Pd, la Lega sta sulla difensiva. I bolognesi "non devono pagare" il Gay Pride. Così sostiene la Lega in un ordine del giorno presentato in consiglio comunale (e respinto), a firma delle consigliere del Carroccio Francesca Scarano e Lucia Borgonzoni. L'odg, spiegano le consigliere della Lega, "prevedeva richiesta specifica di condizionare l'autorizzazione allo svolgimento della manifestazione ad una fideiussione da versarsi anticipatamente, destinata a coprire eventuali danni arrecati. Speriamo che quest'anno, l'amministrazione riesca a far fronte, in modo adeguato ai vari disservizi ed al caos dilagante degli anni passati. L'esperienza dovrebbe insegnare pur qualcosa".

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