Nato già morto, probabilmente a causa di un problema respiratorio. Questo sarebbe il primo esiito dell'autopsia, svolto sul corpicino del gemellino trovato senza vita nel bidone della spazzatura ad Ozzano. A gettarlo via, tra i rifiuti, dopo averlo partorito in casa, era stata la madre, una 21enne del luogo. Poi la giovane si era recata in ospedale per dare alla luce il secondo piccolo che portava in grembo: nato alla 23ma settimana di gestazione, per un peso di 490 grammi appena, dopo quasi due giorni di lotta tra la vita e la morte, anche lui è spirato.

Per confermare il risultato dell'autopsia, pero', bisognerà attendere ulteriori risposte, in particolare dagli esami istologici che potranno dare una parola decisiva. Se venisse confermato che il piccolo è nato morto la posizione della ragazza - accusata di infanticidio e occultamento di cadavere si alleggerirebbe. Rimarrebbe solo l'occultamento.

Ora l'equipe medica al lavoro sul caso avrà 60 giorni di tempo per le conclusioni, ma è possibile che vista la delicatezza dell'accertamento i tempi si allunghino.

Intanto la giovane, dimessa dall'ospedale, avrebbe dichiarato: 'Non sapevo di essere incinta' e ammesso: 'Ho fatto tutto da solo, i miei erano all'oscuro'. Versione confermata anche dai familiari della 21enne, che hanno raccontato di non avere idea che fosse in attesa e di essere stati fuori casa nel momento in cui la giovane aveva partorito e poi gettato via il primo bimbo.

Ozzano sotto shock, 'si tratta di una famiglia normale', aveva riferito all'indomani dell'accaduto il sindaco del Paese. E proprio dietro questa normalità, almeno apparente, è germinato un dramma simile.