rotate-mobile
Cronaca

Traffico di “bionde”: a 66 anni torna in carcere Gerardo Cuomo

Professionista del contrabbando, rientra in carcere a 66 anni: le "bionde" hanno viaggiato per sei diversi paesi europei e stavano per entrare in Italia

Una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, Gerardo Cuomo da Gragnano, ma bolognese di adozione: a 66 anni torna in carcere ancora una volta con l’accusa di contrabbando. La Guardia di Finanza di Bologna, coordinata dalla Dda, lo ritiene al vertice di un'organizzazione che stava preparando un traffico internazionale di sigarette.

IL LUNGO VIAGGIO DELLE SIGARETTE. Prodotte in Bulgaria, viaggiavano in Svizzera, Belgio, Cipro, Turchia e Grecia e dovevano essere importate attraverso il mercato campano. Già a gennaio, cinque tonnellate di merce, partite dal porto greco di Igoumenitsa, sono state sequestrate a Brindisi, nascoste in un carico di orate.

L’ARRESTO. Gerardo Cuomo è stato raggiunto dai finanzieri nella sua casa di San Lazzaro di Savena, ma non è solo in questa retata: sono scattate 13 misure, nove in carcere e quattro ai domiciliari, compreso per il figlio Marco. In tutto 19 indagati: gli uomini di Gerardo, ai quali viene contestata anche l'associazione finalizzata al contrabbando poiché tramite finanziatori svizzeri e maltesi gestivano il traffico; i compratori campani, guidati da un pregiudicato che ufficialmente fa il fioraio.

IL CURRICULUM DI GERARDO CUOMO. Dopo alcuni anni di assenza, “don Gerà” torna agli onori della cronaca. La prima condanna per contrabbando risale al 1972. A metà degli anni novanta si era trasferito in Svizzera e riforniva i contrabbandieri italiani che importavano sigarette con i motoscafi dal Montenegro. A Bari, è stato processato per associazione mafiosa (da uno stralcio di quell'inchiesta partì l'indagine che vide coinvolto anche il premier del Montenegro Djukanovic). Assolto per due volte in tre anni dalla Corte d'Appello (2008 e 2011), dovrà essere giudicato ancora dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza. Tuttavia, in una recente intervista tv, ha dichiarato che il suo commercio non era illegale e che su tutto aveva pagato le tasse.

LA “GARRETT”. Ultimamente aveva creato un marchio, 'Garett', da qui il nome all'operazione: due anni fa la Banca d'Italia segnalò bonifici sospetti sul conto di una società, di cui era AD Roberto Nannoni (arrestato), ma che faceva riferimento a Cuomo. La Finanza ha ricostruito la rete e gli incontri, a Roma e Bologna. Prima che venisse arrestato per un'altra vicenda, Cuomo aveva cercato il contatto con un esponente del clan napoletano Armento, poi si è rivolto all'altra 'sua vecchia conoscenza', anch'egli destinatario di ordinanza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Traffico di “bionde”: a 66 anni torna in carcere Gerardo Cuomo

BolognaToday è in caricamento