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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le motivazioni dei giudici

Medico arrestato, il Riesame: "Organizzò il delitto perfetto"

Secondo l'accusa, Giampaolo Amato uccise la moglie Isabella Linsalata. Per il Tribunale della libertà "potrebbe commettere altri reati"

"Lungi dall'aver agito sotto impulso irrefrenabile, ha freddamente organizzato un omicidio che si avviava ad essere 'il delitto perfetto'". Lo scrive il Tribunale della Libertà nel motivare il rigetto del ricorso dei difensori e la conferma della custodia in carcere per Giampaolo Amato, il medico di 64 anni accusato di aver ucciso il 31 ottobre sua moglie, Isabella Linsalata, con un mix di farmaci. L'uomo si è sempre dichiarato innocente.

Le motivazioni dei giudici 

I giudici in particolare si soffermano sul fatto che il medico avrebbe cercato di fare cremare il cadavere della moglie, a cui si oppose la sorella della vittima che ne chiese l'autopsia. “Era chiaro il piano di Amato (completamente naufragato di fronte all'inaspettata iniziativa di sottoporre la salma ad autopsia): la distruzione del corpo avrebbe definitivamente precluso ogni successivo accertamento circa la causa della morte della moglie", scrivono i giudici nell’ordinanza. I medici legali incaricati dalla Procura hanno poi concluso per una intossicazione acuta da xenobiotici: Midazolam e Sevoflurano. In più, c’è il 'movente economico': Amato “aveva tutto da perdere dal divorzio” mentre “l’eredità della moglie gli avrebbe assicurato una certa tranquillità, anche in vista di una vita futura vita insieme alla nuova compagna”, si legge nell'ordinanza.

"Straordinarie capacità manipolatorie"

Per il Riesame, il medico potrebbe commettere altri reati, “per gelosia o per vendetta”, nei confronti dell’altra donna con la quale ai tempi aveva una relazione, poi interrotta. "Dalle intercettazioni è emersa l'ossessione" nei suoi confronti, si legge nell'ordinanza, e "il forte rancore" per la decisione di interrompere il rapporto. Secondo i giudici, infatti, proprio "la passione nutrita per l'amante più giovane e il desiderio di avere un futuro con lei privo di preoccupazioni son valsi" a fare emergere ("slatentizzare") "una carica criminale inimmaginabile". Amato, che per i giudici deve restare in carcere per il pericolo di reitereazione, "ha dimostrato di possedere straordinarie capacità manipolatorie e ideative di complessi piani criminosi, pertanto, potrebbe procurarsi farmaci letali anche tramite canali non ufficiali, convincere le possibili vittime a recarsi all'interno del suo domicilio", (in caso di eventuali arresti domiciliari), "o affidare ad altri la materiale realizzazione di condotte lesive, assumendo il ruolo di mero mandante". Per i giudici non sussiste invece il rischio di inquinamento probatorio, visto che il medico "non ha compiuto alcuna attività concreta per ostacolare le indagini e ha contribuito, nel corso dei suoi interrogatori, a ricostruire i fatti materiali (sia pure, sul piano delle accuse, cercando di tenersi indenne da ogni responsabilità)".

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