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Cronaca San Vitale / Via Fossolo

Bologna saluta Giampiero Mucciaccio. "Ciao uomo gentile, giardiniere di civiltà"

Tanta commozione nel pomeriggio durante i funerali del fondatore del Centro Antartide. Tantissimi i ricordi di amici e collaboratori. La vicesindaca: "Grazie per aver provato a cambiare il cuore di tante persone con la potenza e la leggerezza del tuo sorriso"

Un bulbo di gladiolo, simbolo della gentilezza, da piantare in ricordo di Giampiero Mucciaccio. Così Rosella e Andrea, moglie e figlio di Muciaccio, amici e collaboratori hanno scelto di salutare l'ambientalista. Con una "Mucciacciata", come, trattenendo le lacrime, ricorda Marco Pollastri, presidente del Centro Antartide, fondato da Giampiero nel 1992.

"All'uscita riceverete un bulbo di gladiolo - afferma - simbolo della gentilezza, proprio quella che ha contraddistinto Giampiero e la sua visione di città. Piantatelo sulle vostre terrazze, prendetevene cura e rendete più bella la nostra città, ricercando ogni giorno la grandezza nelle piccole cose. Sarà il modo migliore per ricordare e salutare Giampiero". 

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Marco Pollastri è l'ultimo a salire sull'altare, prima di lui tanti gli amici e i collaboratori a prendere parola per un ricordo. Tra sorrisi e commozione, in questo giorno che porta la primavera e che tanto sarebbe piacuto al giardiniere di civiltà. A Giampy, così lo chiamano tutti. Un uomo gentile, coraggioso, che non si è mai veramente congedato dal suo "primogenito", il centro Antartide, nonostante la lunga malattia che sabato 16 marzo l'ha portato alla morte.

"Ci siamo conosciuti all'università negli anni Ottanta - ricorda Giacomo Capuzzimati - eravamo tutti e due studenti fuorisede venuti dal sud, avevamo un sogno: non essere ospiti di Bologna ma studenti, cittadini a pieno titolo e protagonisti attivi della comunità. Da qui è nata la nostra intesa che ha coinvolto tante persone".

"Condividevamo tutto, discutevamo di idee che sembravano impossibili da realizzare e che poi diventavano realtà, sempre con la forza e la determinazione di Giampiero. Con lui e con gli altri abbiamo fondato il nostro Ateneo ecologico, la Luna nel pozzo, costruendo una comunità di persone. Ci sembrava di volare".

Un maestro dell'educazione ambientale e sociale, con la scuola e il futuro al centro dei sui innumerevoli progetti. Tra i quali: l'Università si tinge di verde, l'Ambiente si laurea, Centocieli, Rifiuti sulle nuvole, Vacanze coi fiocchi, Siamo nati per camminare, Città civili dell'Emilia-Romagna. 

E poi il Centro Antartide, fondato dall'esperienza dell'Università verde, che sebbene prenda il nome dal luogo più incontaminato al mondo, non poteva che essere contagiato dai sorrisi di Giampiero. Ambientalista lungimirante, capace di anticipare temi e discussioni di rilevanza mondiale, senza mai dimenticare le sue origini molisane. Mai l'umanità, la sensibilità.

"Lo sguardo intenso, il sorriso semplice e le tue idee. Eri un costruttore di pace", come lo definisce Filomena Massaro, preside dell'Istituto comprensivo 11 di Bologna. "Grazie per quanto ci accompagnerai ancora a fare in tuo onore". 

Con la fascia tricolore, la vicesindaco Marilena Pillati siede nei primi banchi della chiesa, poi per prima sale sull'altare: "Per me un grande onore ma anche una grande emozione per salutarti e per esprimere la sincera vicinanza e il profondo cordoglio miei, del sindaco e della città di Bologna".

"Città che ti ha accolto molti anni fa, di cui ti sei innamorato. A cui hai dato e insegnato tanto; anche quando Bologna sembrava aver smarrito quell'alto senso civico, tu hai insegnato a ricercare quella Bologna virtuosa e silenziosa che quotidianamente si impegna a favore della comunità e ascolta prossimo. E ci hai convinti che su questa Bologna abitata da tanti giardinieri civici, si doveva far leva - continua - per tornare a essere una comunità capace di stupire e di istruire, capace di sorridere". 

Infine la vicesindaca cita la politica birmana San Suu Kyi: "Tra le dolcezze dell’avversità, e lasciatemi dire che non sono molte, la più dolce, la più preziosa è la lezione che ho imparato sul valore della gentilezza… Anche il più piccolo gesto di gentilezza può alleggerire un cuore pesante. La gentilezza può cambiare il cuore delle persone".

"Grazie Giampiero - conclude - grazie per aver cercato di cambiare il cuore di tante persone, con la potenza e la leggerezza del sorriso". 

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