rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Calderara di Reno

Giardini verticali, l'arma vs l’inquinamento acustico in zona Aeroporto

È l’idea dell’Amministrazione comunale di Calderara, che intende utilizzare a tale scopo i fondi dell’Iresa, l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili

Giardini verticali e facciate verdi contro l’inquinamento acustico provocato dal traffico aeroportuale nella zona del “Marconi” ricadente nel territorio di Calderara. È l’idea dell’Amministrazione comunale calderarese, che intende utilizzare a tale scopo i fondi dell’Iresa, l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili.

Il piano del comune di Calderara

"Un piano d’avanguardia, - spiegano dal Comune di Calderara - che porterà benefici in una duplice direzione: alle aziende del settore, in prima battuta quelle del territorio, che saranno chiamate a partecipare ad una manifestazione d’interesse e successivamente a firmare accordi bilaterali col Comune con l’inserimento in un apposito albo; ai privati le cui abitazioni ricadono nel perimetro di zonizzazione acustica aeroportuale, che riceveranno contributi a fondo perduto per la progettazione e realizzazione di questi giardini verticali sulle facciate delle proprie case."

"Grazie a questo piano - rimarca il Sindaco Giampiero Falzone – proveremo a centrare un duplice obiettivo: abbattere il livello di rumore che giorno e notte subiscono i miei concittadini che abitano in corrispondenza delle zone in cui passano le rotte, e inoltre offrire a tutta l'area coinvolta un miglioramento della qualità dell'aria e un abbellimento estetico del nostro territorio. Senza dimenticare le aziende: quelle che hanno sede nel nostro Comune avranno la precedenza".

Sorvoli aerei, l'imposta sul rumore frutta 800mila euro: serviranno per case Acer e scuole

L’Iresa

L’Iresa iene assegnata dal 2021: ogni anno la Regione ripartisce tra i comuni di Calderara (nella misura del 20%) e Bologna (80%) le risorse provenienti dal pagamento, a carico dell’aeroporto di Bologna, dell’emissione sonora prodotta da ogni viaggio aereo in partenza e arrivo dal Marconi. Così spiega l'amministrazione calderarese, dettagliando come le somme deliberate sono ad oggi circa 114 mila euro per il 2020 e oltre 170 mila il 2021, cui si aggiungeranno poi quelle relative al 2022.

Il Comune ha tra i propri obiettivi strategici la riduzione dell’inquinamento acustico, soprattutto nelle aree del territorio coinvolte dal passaggio degli aerei, e pertanto destinerà le somme alla realizzazione del progetto: il prossimo passo sarà un avviso pubblico per le aziende, quindi toccherà al cittadino presentare la domanda per ottenere i contributi.

Voli sui centri abitati: ecco il rumore che i residenti sorbiscono ogni giorno | VIDEO-AUDIO 

Rumore sorvoli aerei, problema spinoso

Quello dell’eccessivo rumore degli aerei che partono o atterranno all’Aeroporto Marconi di Bologna è una questione accesa nel dibattito cittadino da tempo. Percorrendo via Zanardi verso lo svincolo autostradale e il quartiere Pescarola il problema si palesa in maniera evidente: non è raro, infatti, che gli aerei sorvolino la zona ad una quota piuttosto bassa, producendo del rumore che in alcuni casi si fa assordante. La zona nord di Bologna è infatti la più colpita dal fenomeno, come lamentano diversi residenti, che da anni evidenziano il problema. Problema che con il traffico aereo estivo e la bella stagione che impone di tenere le finestre aperte, si fa sentire di più in questo periodo. Tanto che durante l'estate è stata organizzata una biciclettata di protesta proprio per sollecitare interventi da parte delle amministrazioni 

biciclettata-aeroporto-blq-2

(Biciclettata di protesta vs inquinamento acutico causato dagli aerei)

Petizione vs il rumore 

Sempre questa estate anche la politica si era mobilitata contro l'inquinamento acustico causato dai sorvoli.  E' stata l'unione Pd Navile  a lanciare una petizione contro gli effetti dei movimenti aerei a bassa quota sulla città chiedendo al Comune di Bologna, Città Metropolitana e Regione Emilia-Romagna di farsi carico di una decisa forma di pressione presso il Governo ed i ministeri competenti al fine di ottenere una revisione generale della legislazione antirumore esistente. Legge che risale al 1997, con particolare attenzione per gli aeroporti che insistono sulle aree urbane. La richiesta era poi quella di agire su Enac ed Enav per ottenere una "risposta congrua e documentata alle dodici proposte formulate dal Cocompaer nel 2019 ed alle sei contenute nel dossier 2022".

In soldoni si chiedeva una riduzione drastica dei sorvoli su Bologna negli orari di maggior disturbo come dalle 6 alle 8 e nelle fasce orarie che vanno dalle 19 alle 23" nonché un "completo blocco dei movimenti notturni sulla città a partire dalle 23, escludendo la pista 12 per i decolli e la 30 per gli atterraggi se non per esclusive ed accertabili ragioni di sicurezza (escludendo quelle riconducibili all'Air Traffic Control).

Verdi in campo

Sul tema non potevano fare sentire la loro voce anche i Verdi. Che in un'assemblea, sempre  questa estate,  hanno sviscerato l'argomento uscendone con il dente avvelenato: "Bologna - denunciavano nell'occasione - sta vivendo un aumento impressionante dei voli sopra la città, che sta trasformando la vita di tante persone in un inferno quotidiano e per questo motivo occorre trovare una soluzione immediata per restituire a migliaia di cittadini il diritto al sonno e alla salute" 

  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giardini verticali, l'arma vs l’inquinamento acustico in zona Aeroporto

BolognaToday è in caricamento