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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Caso Bragaglia: ascoltato dai Nas il direttore del S.Orsola

Ancora diversi aspetti da chiarire sul caso dell'uomo scomparso dal policlinico e poi trovato cadavere dal figlio. Oggi i Nas hanno sentito vertici dell'ospadale bolognese

Il direttore generale del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, Sergio Venturi, è stato sentito dal Nas (già stati in Regione) nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sulla morte di Gino Bragaglia, l'86enne scomparso dal reparto di Medicina Interna il 28 dicembre e trovato morto dal figlio due giorni e mezzo dopo su una scala di emergenza. Sentito, su disposizione del Procuratore aggiunto Valter Giovannini, anche il direttore sanitario della struttura, Mario Cavalli. Entrambi hanno spiegato ai carabinieri che prima che venissero emanate il 16 gennaio scorso le disposizioni relative a cosa fare in caso di allontanamento di un paziente dai reparti, non esisteva un protocollo, ovvero una procedura rigidamente codificata da seguire. Su questo particolare aspetto infatti la procura ha aperto un fascicolo conoscitivo.

DUBBI SULLE NUOVE DIRETTIVE. Nei giorni scorsi le nuove direttive, inviate via mail a metà gennaio, erano state acquisite dal Nas su indicazione della procura per capire se si trattasse di prescrizioni integrative di precedenti norme, oppure se fossero state emanate solo dopo la morte di Bragaglia. Un dato importante per fare luce sui possibili rilievi penali del comportamento che il medico di guardia (nei cui confronti pende anche lo spettro di un procedimento disciplinare del Policlinico) ha tenuto o che avrebbe dovuto tenere. Se infatti le disposizioni era successive il medico, ovviamente, non avrebbe avuto regole precise da seguire. Sulla vicenda oggi è intervenuta anche il segretario provinciale Udc, Maria Cristina Marri. "La Regione tace e la scelta fiduciaria dei direttori generali si rivela anch'essa una logica da capro espiatorio, laddove le responsabilità di scelte strutturali di politica sanitaria sfumano negli imperscrutabili meandri regionali - ha detto - Gli operatori, tutti, non possono essere resi responsabili di scelte che subiscono e su cui non hanno alcun potere. Così non va".

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