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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Ricoverato morto al S. Orsola: una ferita al capo non ha causato la morte, le scuse dell'ospedale

Effettuata l'autopsia di Gino Bragaglia, l'86enne scomparso dal Sant'Orsola e trovato morto sulla scala antincendio. Il dg dell'ospedale chiede scusa alla famiglia, ma assicura procedure e organico regolari

Una ferita alla testa, forse una caduta, ma non è questa la causa della morte di Gino Bragaglia, l’anziano trovato morto sulla scala antincendio del Sant'Orsola due giorni dopo la scomparsa. Disposta dal pm Domenico Ambrosino, l’autopsia è stata eseguita il 2 gennaio scorso e ha accertato che Bragaglia, che riportava una ferita alla testa, causata forse da una caduta, non è morto per il trauma cranico.

ESAMI ISTOLOGICI. Tra una ventina di giorni il risultato degli esami istologici permetteranno di capire se per l’uomo, cardiopatico, sia stata fatale l’esposizione al freddo, un quadro dei danni prodotti agli organi interni che verranno confrontati con le ipotesi su quanto possa essere durata la permanenza all'esterno prima del decesso. Il pm Ambrosino ha concesso 90 giorni al medico legale Sveva Borin per consegnare i suoi risultati. Vista la temperatura del cadavere, Gino Bragaglia era morto da diverse ore quando è stato trovato, presumibilmente tra meno di 48 e 12 ore prima. Al momento, non è chiaro se l'anziano sia morto immediatamente dopo l'allontanamento o diverse ore dopo essersi accasciato sulle scale.

SCUSE ALLA FAMIGLIA. "Dobbiamo chiedere scusa di una cosa che non doveva accadere", dichiara Sergio Venturi, direttore generale del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, "un fatto doloroso e inaccettabile per una struttura come il Policlinico Sant'Orsola. Noi abbiamo il compito ogni giorno di accogliere e di prenderci cura delle persone che in un momento di particolare fragilità, come la malattia, si affidano a noi". E' rammarico per il dg che aggiunge: "In queste ore stiamo facendo quanto necessario per comprendere fino in fondo l'accaduto, facendoci carico delle responsabilità che ne derivano". Il Policlinico assicura piena collaborazione, ne ha aperta anche una interna per capire cosa sia accaduto. "Non appena terminato questo percorso che non richiederà più di qualche giorno, renderemo conto di ogni risultanza che andremo ad accertare, consegnando alla Regione una relazione sui punti di debolezza e le criticità affinché mai più abbia a ripetersi un fatto analogo".

ORGANICO REGOLARE . Per Venturi non si era in presenza di una riduzione di organico per le festività: "La dotazione di personale era quella consueta per la notte". L'allontanamento dell'anziano è avvenuto tra le 5.30 e le 5.50, in una finestra di venti minuti, ha spiegato Venturi. Quando gli infermieri si sono accorti che l'uomo non era più nel suo letto, hanno prima avvertito la vigilanza interna per le ricerche nel Policlinico e poi il 113 per quelle esterne (a quell'ora il posto di polizia non è aperto). Sono state fatte ricerche anche in un cantiere aperto nell'area del Policlinico, e nei giardini. Ma nessuno ha controllato oltre la porta a vetro a spinta che dal terzo piano del padiglione 2 dà sulla scala antincendio. Una scala in muratura che non permette di vedere dall'alto (né dal basso) se qualcuno si trova ai piani inferiori (o superiori). Per trovare l'anziano, che aveva lasciato il terzo piano ed è stato ritrovato nella rampa che dal secondo va al primo, si doveva percorrere le scale. "L'errore è quello di non aver pensato a farlo", ha detto Venturi. Ora i risultati degli accertamenti nell'inchiesta interna che dovrà fare il punto sull'accaduto e sull'organizzazione, i cui risultati, con gli eventuali rilievi disciplinari, saranno poi consegnati alla Regione Emilia-Romagna.

OMICIDIO COLPOSO. Il fascicolo contro ignoti passerà a uno dei magistrati del pool che a Bologna si occupa dei reati contro le fasce deboli, e le indagini dovrebbero essere delegate al Nas dei carabinieri. La cartella medica è stata sequestrata e i poliziotti intervenuti hanno già raccolto le prime informazioni dal personale medico presente. Ma i magistrati dovranno anche capire come mai l'allarme della porta delle scale antincendio non abbia suonato quando l'anziano l'ha aperta (o se abbia suonato e nessuno l'abbia sentita) e soprattutto come siano state fatte le ricerche dell'anziano, e a chi spettasse farle.

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