rotate-mobile
Cronaca

Caso Bragaglia, i Nas in Regione: violato segreto istruttorio

Dopo la visita al Sant'Orsola, i Nas si sono pesentati in Regione e al Resto del Carlino per acquisire copia della relazione. L'Ordine dei Giornalisti: "La Corte Europea dei diritti dell'uomo, conferma il diritto di pubblicare notizie di interesse generale"

I carabinieri del Nas, su incarico del procuratore aggiunto Valter Giovannini e del Pm Simone Purgato, ieri hanno acquisito nella sede della Regione Emilia-Romagna copia della relazione inviata dall'ospedale Sant'Orsola alla Regione sull'episodio di Gino Bragaglia, l'86enne scomparso dal reparto di Medicina Interna e trovato morto due giorni e mezzo dopo su una scala di emergenza, dal figlio, per verificare i numeri di protocollo.

MA CHI HA DATO LA RELAZIONE ALLA STAMPA? Stessa cosa è stata fatta alla direzione generale al Sant'Orsola, per capire chi ha divulgato la relazione pubblicata sul quotidiano "il Resto del Carlino". Sul giornale compariva anche una foto della relazione con, appunto, i numeri di protocollo. I militari sono andati anche al Carlino, con un ordine di acquisizione della relazione, a cui il giornale ha aderito spontaneamente, nell'ambito del procedimento per violazione del segreto istruttorio. Dalla comparazione dei numeri si potrebbe arrivare all'autore della divulgazione. Dai primi accertamenti pare che i numeri riconducano alla Regione. L'assessore alla sanità Carlo Lusenti nell'inviare ad altri soggetti istituzionali la relazione aveva raccomandato la non diffusione.

INDAGINI SULL'ATTEGGIAMNETO IN CASO DI SCOMPARSA. I Nas, su incarico solo di Giovannini, hanno anche chiesto alla direzione del Sant'Orsola l'elenco di tutte le segnalazioni di abbandono di reparto da parte di pazienti nel 2011-2012. Se risulteranno molte, il modo con cui hanno agito i medici potrebbe corrispondere alla consuetudine. Se così fosse la Procura potrebbe verificare se la direzione generale ha dato disposizioni precise da seguire in caso di scomparsa. Intanto i medici hanno chiesto le dimissioni del direttore generale del policlinico, Sergio Venturi: "Ciascuna istituzione - ha detto Giovannini rispondendo ad una domanda - è ovviamente autonoma nei propri accertamenti. Posso solo dire che l'inchiesta penale è difficile, il caso è particolarmente complesso e il fascicolo aperto per omicidio colposo resta a carico di ignoti".

L'ORDINE DEI GIORNALISTI. "Sorprende tanta solerzia per un documento già ampiamente noto agli interessati e la cui rivelazione non intralcia certo le indagini della magistratura". Così Gerardo Bombonato, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delll'Emilia-Romagna, in una dichiarazione sull'acquisizione di documenti avvenuta ieri alla redazione de "il Resto del Carlino" dopo che il quotidiano aveva pubblicato stralci della relazione inviata dal policlinico Sant'Orsola alla Regione sull'episodio. "A noi le perquisizioni non piacciono mai - aggiunge - Tecnicamente, quella effettuata ieri su ordine della Procura nella redazione è un' 'acquisizione' di documenti. Ma ha il sapore di una perquisizione/ammonimento a chi fa il proprio mestiere. I cronisti del Carlino, facendo il loro dovere, hanno dato conto ai propri lettori di un rapporto (che doveva restare segreto) sulla tragica vicenda dell'anziano paziente trovato morto all'ospedale S.Orsola e che tanto rilievo ha avuto sui media locali". "Nell'approvare il lavoro dei colleghi del Carlino - conclude - ricordo che la Corte Europea dei diritti dell'uomo, proprio con una sentenza del giugno scorso, conferma il diritto del giornalista di pubblicare notizie di interesse generale e, soprattutto, l'obbligo degli Stati di proteggere le fonti dei giornalisti predisponendo adeguate garanzie. Mi auguro che tutte le parti ne tengano conto in futuro".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Bragaglia, i Nas in Regione: violato segreto istruttorio

BolognaToday è in caricamento