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Cronaca

Gioco, a Bologna si pensa ai controlli a distanza sulle videolottery

In due mesi 149 verbali dei vigili per sforamento dei limiti orari

Il Comune di Bologna ha in mente di sfruttare la possibilità di controllare a distanza l'attività delle videolottery, così da verificare l'effettivo rispetto delle limitazioni di orario imposte alle sale gioco. Lo afferma l'assessore comunale al Commercio e alla Sicurezza, Alberto Aitini, rispondendo favorevolmente a una sollecitazione formulata in commissione da Massimo Bugani (M5s).

Lo strumento a disposizione si chiama Smart ed è stato messo a punto dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Alcuni Comuni italiani l'hanno già adottato e tra questi c'è quello di Roma, dove Bugani lavora come componente dello staff della sindaca Virginia Raggi. Il sistema "sta effettivamente portando dei risultati", segnala il grillino: "Al momento dell'attivazione le irregolarità e le sanzioni sono tante, poi man mano iniziano a calare". Bugani "ha ragione, è un sistema molto interessante", replica Aitini. "Noi siamo interessati ad utilizzarlo anche a Bologna", continua l'assessore, segnalando però che su Smart pende un ricorso presentato da alcuni gestori di videolottery: il ricorso è stato respinto al Tar "e penso sia ora al Consiglio di Stato".

Quindi, a Bologna "siamo in attesa di capire come finirà", afferma Aitini, per poi "eventualmente adottare il sistema". Intanto, sotto le Due torri, continuano i controlli tradizionali, sospesi durante il lockdown e intanto ripartiti. Dall'inizio dell'anno al 26 febbraio "abbiamo emesso 149 verbali per il mancato rispetto degli orari - riferisce il commissario Antonella Sava della Polizia locale - quindi si può dire che, a fronte di tanti luoghi che rispettano l'ordinanza del sindaco, abbiamo purtroppo alcuni reicidivi che ci fanno impazzire".

Finito il lockdown e riaperte le sale, i controlli sono ricominciati e si sono aggiunti quelli sul rispetto delle misure anti-Covid: il risultato è che "abbiamo iniziato a fare sanzioni anche per il mancato uso della mascherina e altri particolari", spiega Sava. Un altro capitolo riguarda le delocalizzazioni o le chiusure imposte dalla legge regionale che impedisce l'esistenza di sale gioco a meno di 500 metri dai luoghi sensibili. Alla Polizia locale "risultano tre o quattro chiusure già attivate - riferisce Sava - perché molte attività hanno chiesto la delocalizzazione e quindi ottenuto una proroga", finalizzata ai lavori da effettuare nelle nuove sedi. Proroga che, di fatto, si è allungata a causa del lockdown.

"Stiamo monitorando anche questo aspetto", spiega Sava: cioè "stiamo controllando dall'esterno per vedere se in effetti questi lavori vengono fatti" e "non far dimenticare che siamo sempre vigili su questo argomento". Da parte di molti gestori "c'è un'evidente resistenza a trasferirsi", dichiara Aitini, "molti si attaccano a tutto". Infatti "dietro c'è un lavoro molto importante degli uffici e dell'Avvocatura comunale. E siamo arrivati - segnala l'assessore - alla chiusura di alcune sale d'imperio, cioè sono stati proprio messi i sigilli da parte dela Polizia locale". Perché "vogliamo arrivare all'obiettivo che ci siamo dati e cioè avere una città completamente slot free", sottolinea Aitini. Del resto, appena usciti dal lockdown, "ho avuto varie segnalazioni su situazioni preoccupanti che succedono all'interno o all'esterno di questi luoghi", afferma l'assessore. Infine, il Comune segue anche la situazione relativa ai lavoratori del settore, perché la volontà di ridurre il gioco "non dimentichiamo che può incidere negativamente sull'occupazione", conclude Aitini. (Dire)

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