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Cronaca San Lazzaro di Savena

Intimidazioni a Giorgio Archetti: "Un fatto gravissimo, un gesto stupido"

Il numero di 'cacciatori' che per ragioni di selezione possono sparare ai cinghiali è stato ridotto di diverse unità: un escluso il possibile autore del gesto

Ha trovato sul parabrezza della sua auto una lettera anonima contenente un proiettile. Giorgio Archetti, presidente del Parco dei Gessi di San Lazzaro si è accorto della lettera ripiegata in quattro solo al suo arrivo a casa: scambiandola per un volantino pubblicitario si è poi trovato dinnanzi alla brutta sorpresa: "Quando l'ho presa in mano - ci racconta Archetti - ho sentito che pesava molto e aprendola ho estratto il proiettile. Non si tratta di un bossolo, ma di un proiettile inesploso che mi hanno detto potrebbe essere un residuato di guerra". Le quattro righe di testo fanno riferimento a una questione ben chiara, ovvero quella della selezione dei cinghiali all'interno del parco periurbano: "Bastardo lasciaci sparare, i cinghiali sono di tutti".

Ma di che si tratta? "Intanto tengo a sottolineare la gravità di questo gesto intimidatorio. Dalle parole scritte dall'anonimo si pensa che la ragione di tanta rabbia possa derivare dall'esclusione dalle attività di selezione (non si tratta di caccia, ma di tutela delle biodiversità) dei cinghiali che si trovano all'interno del Parco dei Gessi: in pratica abbiamo ridotto da 70 a 20/25 il numero di persone autorizzate a entrare e sparare (unicamente ai cinghiali)". Dunque l'idea che ci si è fatti è che uno di questi esclusi si sia così vendicato.

Ma per Archetti ci sarebbe un'incongruenza di fondo, visto che se è vero che i cinghiali sono di tutti, allora noi abbiamo diritto di tutelare il bene comune. Intanto i Carabinieri, che stanno indagando sull'episodio, vaglieranno le riprese delle videocamere collocate nei pressi del parcheggio del Comune.

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