Giornata del migrante e del rifugiato: contro la riapertura dei CIE, collettivi a Palazzo D'Accursio
Blitz dei collettivi ella sala del Consiglio comunale dove si sta tenendo la seduta per la "Giornata del migrante e del rifugiato". Alcuni minuti di confronto tra militanti, alcuni vigili urbani, poi il Consiglio è ripreso
Collettivi in presidio in Piazza Maggiore contro il 'pacchetto Minniti' e l'ipotesi riaprire i CIE. Nonostante la dichiarazione del sindaco Virginio Merola, a seguito dell'incontro con il Ministro dell'Interno, una trentina di manifestanti ha fatto ingresso nella sala del Consiglio comunale dove, in occasione della "Giornata del migrante e del rifugiato", i consiglieri stavano avviando i lavori.
Allo strotolare degli striscioni dei militanti la Presidente dell'assemblea Luisa Guidone ha interrotto la seduta. «Finora quella del sindaco è' stata una posizione ambigua» ribattono ad alta voce i manifestanti, mentre uno di loro iniziava a disquisire con il consigliere Pd Raffaele Persiano. Il dem si è detto d'accordo con loro, ma il problema sarebbero le sibilline parole di Merola sul tema, su cui Persiano ha puntato i piedi scandendo: «Ma almeno l'avete letta, la nostra proposta?» Lo scontro poi si è consumato sulla questione ''regolamentare'' della presenza dello striscione, che ha portato alla sospensione momentanea della seduta, e a un piccolo scambio di spintoni, subito rientrato, tra alcuni ragazzi e vigili presenti in aula. (GUARDA IL VIDEO)
Ma perché prendersela con il Consiglio comunale se lo stesso non vuole riaprire i centri di espulsione? «Perché non basta una giornata di commemorazione ad aiutare i migranti» risponde Mino, un militante del Tpo, che in merito al dibattito sulla riapertura o meno di un centro a Bologna polemizza: «Merola non è stato chiaro a riguardo, e il Pd ha fatto capire di essere disposto a valutare la proposta del ministro Minniti». Il nostro, ribadisce, rimane un no ai Cie «senza se e senza ma».
