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Cronaca

Giornata mondiale dell'acqua: bolognesi bocciati sul risparmio

Si dimenticano di chiudere il rubinetto quando si lavano i denti o si radono, non riparano le piccole perdite e men che meno prestano attenzione al risparmio in cucina

PERDITE. Quasi quattro bolognesi su 10 (38%), infatti, non adottano alcun accorgimento specifico e solo il 12% controlla periodicamente le perdite. Il 33% dei bolognesi ci passa sopra “se non è fastidiosa”, il 25% si informa “per capire se conviene di più riparare o sostituire il pezzo marcio”. Infine l’11% cerca “di rimediare autonomamente”. Ma in realtà, come dimostra uno studio americano di Save Water Today, sostituire una vecchia doccia può portare a un risparmio fino a 2.300 litri di acqua in un anno.

CUCINA. Parlando dell’uso della lavastoviglie, solo il 24% evita di usarla se non pieno carico mentre il 25% sceglie il ciclo di lavaggio “in base alle stoviglie da lavare” mentre il 14% la avvia dopo ogni pranzo se “la quantità di piatti è spaventosa”. Stesso discorso sui piatti da lavare a mano. Il 37% fa tutto sotto l’acqua corrente e solo il 24% raccoglie la giusta quantità d’acqua nel lavello o in una bacinella apposita. Il 41% sciacqua gli alimenti direttamente sotto il rubinetto perché “si risparmia tempo”, il 19% preferisce l’acqua corrente “perché in una bacinella l’acqua poi si sporca” mentre il 24% si affida a una vaschetta per il lavaggio e all’acqua corrente per il risciacquo.

LAVAGGIO AUTO. Molti bolognesi ignorano l’acqua che si potrebbe risparmiare. Solo il 26% utilizza i Car Wash mentre circa uno su 3 (31%) utilizza la canna servendosi dell’impianto del proprio stabile/palazzo e infine c’è chi (16%) utilizza le fontanelle pubbliche.

Quanta acqua viene sprecata in famiglia? Spiega il dott. Vito Felice Uricchio, Direttore dell’Istituto di  Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR): “E’ difficile una stima, tuttavia se consideriamo che il consumo pro-capite di acqua potabile per usi domestici è di 425 litri al giorno negli Stati Uniti, e 10 litri nel Madagscar, si può immaginare che ci sono margini per ridurre i consumi. La Commissione mondiale per l’acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. Attraverso l’osservazione di buone pratiche e/o di tecnologie innovative riterrei che si possa passare dai 241 litri per abitante al giorno a circa la metà”.

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