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Cronaca

Giornata mondiale contro l'Aids, iniziative nelle scuole per educare alla sessualità e all’affettività

Così per sensibilizzare i più giovani. Da Durex parte anche la donazione di profilattici destinati ai ragazzi delle scuole

A quarant’anni dalla scoperta dei primi casi di AIDS nel mondo, anche quest’anno Durex si impegna a diffondere la cultura di una sessualità sempre più responsabile e consapevole nella lotta contro le infezioni sessualmente trasmissibili, fin dai più giovani. Lo fa con la terza edizione della campagna #BastaTantoCosì e con una serie di nuove iniziative, improntate all’educazione dei più giovani e alla sensibilizzazione nella lotta alle infezioni sessualmente trasmissibili, con l’obiettivo di creare una coscienza sessuale comune, fatta di gesti responsabili e di promozione dell’uso del preservativo come unico dispositivo efficace nella prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili.

Tra queste, Durex ha dato il via ad una collaborazione con Croce Rossa Italiana nell’ambito del progetto LoveREd: un’iniziativa di educazione alla sessualità e all’affettività che intende prevenire i comportamenti a rischio per la salute e promuovere il benessere emotivo dei giovani nella sfera sessuale e nelle relazioni. Il piano per lo sviluppo del progetto, ideato dalla CRI, si traduce in programmi di educazione e di sensibilizzazione rivolti ad un target principale di giovani (fascia 14 - 25 anni), accompagnati da interventi di orientamento all’accesso ai servizi dedicati alla salute sessuale.

Le attività previste nell’ambito di questa partnership vedono oltre 200 Comitati Croce Rossa coinvolti che avvieranno attività formative con istituti scolastici in tutta Italia, con l’obiettivo di rendere la sessualità un argomento comune tra i giovani, di cui parlare senza imbarazzo anche tra le mura scolastiche. I protagonisti sono gli studenti, accompagnati dai giovani volontari della Croce Rossa che opererao nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile grazie ad un approccio peer to peer, con l’obiettivo di prevenire i comportamenti a rischio e promuovere consapevolezza emotiva per aiutare i ragazzi a vivere le proprie relazioni e la propria sessualità con serenità e consapevolezza, senza dimenticare l’importanza dell’informazione circa i servizi disponibili sul territorio. Questi ultimi riguardano le attività di orientamento ai servizi e di supporto psicologico sviluppate dalla Centrale di Risposta Nazionale della Croce Rossa.

Da Durex anche il dono a CRI di 92.000 profilattici destinati ai ragazzi delle scuole e il supporto degli interventi di formazione nelle scuole con materiali didattico-informativi. Il progetto viene lanciato oggi,  1° dicembre, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, rappresenta l’inizio di una comunicazione integrata condivisa sui social e di un percorso comune composto da diverse attività organizzate durante l’anno scolastico in corso con la finalità di promuovere un momento di dialogo trasparente e costruttivo coinvolgendo studenti, insegnanti e l’intera comunità scolastica.

Nuova casa per malati aids: "Si abbatte il muro della paura" 

 Clancy: necessario informare e prevenire attraverso un'attività culturale e sociale

"Secondo gli ultimi dati dell'ISS sulle nuove diagnosi, le infezioni del 2020 sarebbero in calo rispetto al 2019. Ma come giustamente fa notare lo stesso Istituto, questo dimezzamento è da ricondurre alle restrizioni della pandemia da Covid-19 che hanno ridotto l'accesso spontaneo al test e l'organizzazione di iniziative di screening da parte dei servizi sanitari." Così la vicesindaca Emily Marion Clancy.

È per questo che il Comune di Bologna, in collaborazione con la Regione, l’Ausl e le associazioni che da anni si occupano del tema come Plus Onlus, Cassero Salute e Gruppo Trans, ha deciso di mettere in campo per la giornata di oggi, iniziative culturali e di prevenzione contro l'AIDS/HIV.
"Non bisogna infatti abbassare mai la guardia rispetto a questa malattia ormai più che trentennale - aggiunge Clancy -È necessario informare e prevenire: attraverso un'attività non esclusivamente di carattere medico e farmacologico, ma culturale e sociale. Il Comune di Bologna proseguirà con le attività messe in campo in questi anni, continuando l'ottimo lavoro svolto nello scorso mandato dall'assessora Susanna Zaccaria".

Aids, dati in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna, nel corso del 2020, sono state registrate 140 nuove diagnosi di infezioni da Hiv in persone residenti, con un’incidenza pari a 3,1 casi ogni 100.000 abitanti; incidenza che si mantiene più alta nel sesso maschile (4,6 rispetto a 1,7 del sesso femminile).

Se si analizza il periodo 2006-2020 (dati del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna), l’incidenza media è risultata di 7,2 casi per 100.000 abitanti: c’è dunque un trend in calo in entrambi i sessi.

Nell’intero periodo considerato le persone sieropositive diagnosticate sono prevalentemente di sesso maschile (74%), nella fascia di età 30-39 anni (31%) e di nazionalità italiana (68%). La modalità di trasmissione principale risulta essere nell’88% dei casi quella sessuale (52% eterosessuale e 36% omo-bisessuale); in particolare, nel 2020, la trasmissione eterosessuale risulta più alta rispetto a quella omo-bisessuale (rispettivamente 50% e 36%). In quasi un quinto dei casi (19%) di sesso femminile, la sieropositività è stata scoperta in corso di gravidanza; in genere si tratta di donne straniere (84%).

L’incidenza per classi di età mostra come le più colpite siano quelle tra i 20 e 49 anni: il fenomeno è appena rilevabile per i giovanissimi sotto i 20 anni e di minor impatto negli ultracinquantenni. Le persone straniere con diagnosi di infezione da Hiv rappresentano poco meno di un terzo (32%) del totale: sono sensibilmente più giovani rispetto agli italiani e prevalentemente di sesso femminile. L’incidenza degli stranieri presenta un andamento costantemente più alto rispetto a quello degli italiani, anche se la differenza si è ridotta nel tempo.

Nel 2020 i nuovi casi di Aids tra residenti in Emilia-Romagna sono stati 38. L’incidenza biennale 2019-20 (più stabile, vista la scarsa numerosità) è pari a 1,5 casi per 100.000 abitanti. Dal 1996, anno di introduzione delle terapie antiretrovirali (Arv), si è osservato un forte calo delle diagnosi e dei decessi, con un incremento progressivo del numero delle persone che vivono con una diagnosi di Aids.

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