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Cronaca

Detenzione illegale di armi: condanna per l'ex vice-questore Preziosa

Anche la revoca della sospensione condizionale patteggiati nell'ambito dell'inchiesta veneziana sul Mose, dove era accusato di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico

Due anni e otto mesi di carcere e il pagamento di 2.500 euro di multa e delle spese processuali. E' il giudizio di primo grado a carico dell'ex vicequestore (ed ex assessore comunale alla Sicurezza) Giovanni Preziosa.

E' caduta l'accusa di peculato, reato contestatogli per la vicenda del fucile calibro 12 che aveva aveva ricevuto nel 2013 dalla moglie di un uomo morto nel 1998, che non aveva denunciato una serie di armi ereditate. Il collegio presieduto dal giudice Stefano Scati ha in buona parte accolto le richieste del pm bolognese Michele Martorelli, aveva chiesto la condanna a tre anni e otto mesi per omessa denuncia, detenzione illegale di armi comuni da sparo, da guerra e clandestine e peculato.

Secondo l'accusa Preziosa, pur conoscendo la situazione, non aveva denunciato la donna per detenzione illegale e si era tenuto il fucile in ufficio. Ha prevalso però la tesi difensiva dell'avvocato Alessandro Pellegrini, secondo cui l'ex vice questore avrebbe preso l'arma credendo che fosse registrato a nome della donna, sua amica e cacciatrice, e lo avrebbe consegnato ai suoi sottoposti, assieme alla documentazione. Da qui, secondo Pellegrini, "la decisione di lasciare il fucile in commissariato perche' fosse regolarizzato". 

Detenzione illegale di armi 

I giudici sono invece stati particolarmente duri per quanto riguarda l'accusa di detenzione illegale di armi, accogliendo la tesi della Procura e respingendo quella del legale, che chiedeva per il suo cliente l'assoluzione perchè il fatto non sussiste o perchè non costituisce reato in quanto, Preziosa "si è dimostrato disordinato, ma nulla più". In sostanza, secondo il pm l'ex vicequestore teneva in casa e in ufficio una serie di armi prive di documentazione, senza denuncia di cessione e senza matricola, oltre a numerose munizioni che non avrebbe potuto tenere, come quelle 'extra' per l'arma di ordinanza. Il collegio ha ordinato di restituire 15 pistole.

Revoca della condizionale

Per il vice-questore anche la revoca della sospensione condizionale dei 18 mesi patteggiati nell'ambito dell'inchiesta veneziana sul Mose, dove era accusato di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. Revoca che però, tiene a precisare il legale, "diventerà esecutiva solo dopo quando questa sentenza sarà definitiva". (dire)

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