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Cronaca

Giulia e Alessia, chi ha vissuto la stessa tragedia: "Si vive con il rimorso, si va avanti per la famiglia"

Genitori uniti dallo stesso terribile destino. Come Alessia e Giulia, anni fa anche Cinzia e Veronica. La mamma della 15enne: "Il dolore non passa, ma bisogna continuare a vivere per gli altri figli e anche per questi angeli volati via troppo presto"

Giulia e Alessia sono le due sorelle di Madonna di Castenaso che hanno perso la vita travolte da un treno alla stazione di Riccione la scorsa domenica. Cinzia e Veronica erano due amiche che stavano tornando da scuola e che sono rimaste uccise in una maniera molto simile, investite al passaggio a livello Due Madonne di Bologna. Tutte e quattro erano giovanissime e hanno dei genitori e una famiglia che nonostante l'immenso dolore, hanno dovuto e dovranno andare avanti. 

Alla vigilia del giorno dei funerali delle sorelle Pisanu, Rosa Barba (la mamma di Cinzia Anastasio) ricorda quando ha vissuto la stessa tragedia perdendo la figlia appena quindicenne: "Piango da giorni, da quando ho visto la foto di quelle due ragazze giovani e bellissime. Una ferita aperta che ti toglie il respiro e l'immagine di mia figlia che ritorna vivida nonostante siano passati tanti anni. Nel tempo è vero, impari a controllare la sofferenza (e lo fai anche per gli altri figli), ma non si torna più indietro e il messaggio che vorrei dare a questi poveri genitori è che c'è chi può comprendere cosa stanno passando e che nel nostro cuore queste figlie ci restano per sempre. I ricordi non sbiadiscono mai".  E intanto non si placano i dibattiti in rete, divisi fra la solidarietà e la vicinanza ai genitori delle ragazze e le condanne a quella serata in discoteca che, secondo alcuni, non doveva essere concessa per la giovane età delle sorelle. 

Il giorno dell'ultimo saluto a Giulia e Alessia | FOTO-VIDEO

Madonna di Castenaso, la vicinanza della comunità alla famiglia 

Come si fa ad andare avanti dopo una perdita così terribile? 

"Lo si fa per chi c'è. Io avevo altri figli e ho letto che anche questi genitori hanno un'altra ragazza. Bisogna andare avanti per loro, per la famiglia, anche se è difficilissimo trattenere il pianto e tornare alla realtà. Al lavoro. Alla 'stupida' quotidianità. Tutto passa in secondo piano, ma bisogna trovare la forza. Io ho riversato tutto l'amore e le speranze sulle altre mie figlie, forse anche viziandole un po'. Sbagliando? Non lo so. Certo è che si va avanti chiedendosi 'perchè proprio a loro/a noi?' una risposta non la si avrà mai". 

E i sensi di colpa? Che ruolo giocano? 

"Giocano un ruolo importante e possono schiacciarti. Per mio marito la colpa era la mia perché avevo comprato il motorino a Cinzia. Il motorino che l'ha uccisa. D'altronde lo avevo fatto anche per la sorella e tutto era andato bene. Come potevo immaginare? Adesso sapendo cosa aveva in serbo il destino, sono la prima a colpevolizzarmi: vivrò per sempre con il rimorso di averle dato in mano uno scooter, come i genitori di Giulia e Alessia forse avranno quello di aver dato loro il permesso di trascorrere una serata in discoteca. I figli sono la vita e li vuoi rendere felici, mai e poi mai faresti a meno del loro sorriso e poi ti ritrovi con un vuoto dentro che non si colma mai". 

Ci ha pensato mai di non riuscire a reggere un dolore così grande? 

"Quante volte ho pensato di farla finita per non sentire più questo peso! Ma come dicevo prima, si va avanti per chi resta: ho altre figlie e ho promesso loro di aiutarle ed esserci sempre". 

Andrà al funerale di Alessia e Giulia?

"Non potrò partecipare alla messa perché lavoro, ma sarò li con le mie preghiere. Saremo uniti nel ricordo dei nostri 'angeli' volati via troppo presto. Dall'altra parte noi genitori, mai pronti a separarci da loro". 

Leggere sui giornali la propria storia, fa più male o allevia il dolore?

"A me fa piacere quando Cinzia viene ricordata. E' un modo per trasmettere qualcosa, per far sentire le persone meno sole anche se bisogna entrare, empatizzare e non giudicare". 

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Cinzia e Veronica, morte al passaggio a livello quando avevano solo 13 e 15 anni 

Erano le 18.40 del 27 novembre del 2002 quando le due giovanissime e inseparabili amiche Cinzia (15 anni) e Veronica (13 anni) sono state travolte da un treno al passaggio al livello Due Madonne: erano a bordo di un motorino che per ultimo (dopo quelli degli amici davanti a loro) aveva attraversato i binari dopo il passaggio di un primo convoglio. Il secondo non lo avevano visto ed è stato quello che le ha travolte, uccidendole entrambe. In quello stesso passaggio a livello, all'epoca dei fatti erano già morte 10 persone, anche se come mamma Rosa chiarisce: "Non sarebbero dovute passare con la sbarra abbassata". 

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