Giustizia, la procuratrice Musti: "Anche se sotto organico ottenuti importanti risultati" | VIDEO
La procuratrice genarle reggente ha fatto il punto delle attività del 2022. Nel 2023 tornano i processi per la strage di Bologna e quelli per mafia
Una Procura Generale sotto organico quella di Bologna ,a "anche quest'anno abbiamo ottenuto importanti risultati. Dal 30 dicembre 2021 al 25 novembre di quest'anno abbiamo potuto contare su 5 magistrati dei 13 previsti in uno dei distretti più importanti d'Italia, che ha il controllo su 10 Procure". Così questa mattina all'incontro con la stampa, la procuratrice generale reggente di Bologna Lucia Musti.
Un territorio "ricco" in tutti i sensi per Musti, non solo di attività produttive, ma anche di "criminalità organizzata, mafiosa, economica e di terrorismo". Quanto all'organico "il Csm ha accolto il nostro grido di dolore" continua la procuratrice "ha assegnato all'ufficio quattro sostituti pg: dal 25 novembre è arrivata Silvia Marzocchi, ex procuratore per i Minori, il 22 dicembre Antonietta Di Taranto (dall'Ufficio legislativo del ministero della Giustizia), e a gennaio arriveranno Licia Scagliarini e Silvio De Luca".
Il 2022 e la giustizia sotto le due Torri
Lucia Musti ricorda la sentenza di primo grado nel processo a Paolo Bellini per la strage di Bologna, seguito dalla Procura generale che ha avocato il fascicolo, "il passaggio in giudicato di Aemilia, con 87 ordini di esecuzione emessi in 24 ore, e la condanna in appello della prima tranche di Grimilde", senza dimenticare "i processi sui femminicidi e i Codici rossi, seguiti con attenzione e rapidità". E ancora l'avvio del processo di appello a Gilberto Cavallini già fissato e quello dell'appello di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia previsto entro la fine dell'anno, "nel 2023 il 2 agosto impegnerà ancora molto la Procura generale", anche se non mancheranno i procedimenti di mafia, visto che "arriverà in appello la tranche del processo Perseverance celebrata con rito abbreviato".
Strage del 2 Agosto, condannato Cavallini. Merola: "Un altro importante tassello verso la verità"
Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello
La procura generale esercita le funzioni di pubblico ministero nei giudizi civili e penali di secondo grado che si svolgono nell’ambito del distretto di corte d’appello presso la quale è istituita.
Capo dell’ufficio è il procuratore generale, magistrato di cassazione con funzioni direttive superiori, coadiuvato da alcuni sostituti procuratori generali.
Le procure generali istituite presso le sezioni distaccate di corte d’appello sono invece dirette da un avvocato generale, magistrato con funzioni semidirettive, alle dipendenze del procuratore generale della sede principale.
Il procuratore generale presso la Corte d’appello può impugnare le sentenze emesse in primo grado nel proprio distretto e può esercitare altresì un potere di avocazione delle indagini svolte dal procuratore della repubblica, sostituendosi allo stesso nell’esercizio dell’azione penale.
Spetta inoltre al procuratore generale la risoluzione dei contrasti tra uffici del pubblico ministero circa la competenza a conoscere una determinata notizia di reato, nonché la sorveglianza sulle attività dei magistrati e sugli uffici requirenti del distretto, onde assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione della giustizia. (Fonte: MInistero della Giustizia)