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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Le "goliardate" che hanno fatto storia e la lunga tradizione bolognese

Cos'è la goliardia? Complicato spiegarlo in poche parole perchè è un'antichissima tradizione legata al contesto universitario ed è fatta di ruoli, regole e dinamiche quasi sconosciute per chi non ne fa parte

3. Le finte lezioni, i finti esami. Succede che i docenti diventino complici degli scherzi dei goliardi. E non accade poi tanto di rado. Uno degli scherzi riservati alle matricole è quello di organizzare un finto test in aula facendo credere loro che per essere ammessi a un corso particolari sia necessario superare un test di cui nessuno aveva sentito parlare prima.

4. La scalata di via Rizzoli. La definizione tecnica di questa prova è "climbing orizzontale": alle matricole viene chiesto di scalare in orizzontale (e quindi praticamente strisciando per terra) la centrale via Rizzoli fino alle Due Torri. E fino a questo punto l'impresa sembra semplice. Ogni metro c'è una soglia da superare e la si supera bevendo del vino: ecco che fra lo sforzo e la posizione scomoda, ingerire alcol diventa una cosa piuttosto dura e l'obiettivo da raggiungere si offusca...

Goliardia bolognese: i simboli

OGNI FACOLTA' LA SUA FELUCA, ECCO COME RICONOSCERLA. Intanto la feluca è il nome del particolare copricapo in feltro indossato da tutti i Goliardi: in origine tutti gli Universitari la indossavano e solo guardandola si poteva conoscere la carriera universitaria di chi la portava. Frange, spillette, galloni e altri accessori rivelano infatti l'anzianità, la facoltà a cui si è iscritti e tanto altro ancora. I colori, per esempio: se è blu la feluca chi la indossa studia Legge o Scienze Politiche, se è verde si tratta di facoltà scientifiche, se è rossa il goliarda è un futuro medico, feluca nera per Architettura e Ingegneria, gialla per Economia e Commercio e bianca per Lettere e Filosofia. 

L'AFFETTO DEI BOLOGNESI: LA QUESTUA PER L'ACQUISTO DELLA FELUCA. La cittadinanza ai goliardi ci tiene: "I bolognesi ci dimostrano affetto e provano per noi simpatia - spiegano i goliardi - sanno che i nostri scherzi non vanno mai oltre certi limiti e che amiamo e conosciamo a fondo questa città. Quando facciamo la questua per raccogliere i soldi necessari all'acquisto di una feluca ci danno prova spesso di generosità contribuendo alla causa". 

L'AUGURIO DEI GOLIARDI. "Che Bacco, Tabacco e Venere non smettano mai di benedire la Turrita, inondandola dei loro doni; e che possano i canti dei Goliardi che di notte tornano a casa tenere compagnia ai Bolognesi per mille anni ancora".

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