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Cronaca

Graffiti sui muri e pulizia: prefetto annuncia mini-svolta, il Comune frena

In un primo momento si è parlato di direttamente della responsabilità dei condòmini, poi la parziale retromarcia: "E' prematuro"

Sui graffiti da rimuovere anche anticipando le risorse per i privati Palazzo D'Accursio frena. Il Comune "sta studiando un progetto per la cura dello spazio pubblico e la pulizia dei muri pubblici e privati", conferma l'amministrazione, dopo le parole del prefetto Attilio Visconti sul meccanismo allo studio per far pagare ai privati proprietari i costi della pulizia di muri e portici. "Tuttavia- precisa il Comune- al momento è prematuro avanzare qualsiasi ipotesi nel merito".

Il progetto infatti "verrà presentato all'esito dell'istruttoria e quando saranno ultimate tutte le verifiche dal punto di vista anche giuridico. La collaborazione con la Prefettura e le altre istituzioni è per questo percorso molto preziosa".

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Il prefetto aveva annunciato una stretta

In un primo momento era sembrato che la linea più intransigente verso quei condomini restii ad anticipare le pulizia delle facciate avesse prevalso a palazzo. Se ne era discusso nel corso di un comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza dedicato appunto a decoro urbano e portici.

L'idea emersa era sostanzialmente quella del costringere i privati (in gran parte condomini) a farsi carico della pulizia dagli imbrattamenti attraverso un avviso spedito dal Comune. "La settimana scorsa abbiamo parlato a lungo col sindaco e abbiamo fatto anche una passeggiata insieme", rivela il prefetto Attilio Visconti in una intervista concessa alla trasmissione Obeya, Tv Bologna.

Sotto i portici riconosciuti lo scorso anno dall'Unesco come patrimonio dell'umanità "ci siamo purtroppo dovuti soffermare anche sugli aspetti degradanti di questa realtà, queste scritte spesso ingiuriose e farneticanti. Ci siamo detti che questa città deve essere accudita e curata in questo dettaglio".

La difficoltà è appunto legata al fatto che gran parte di muri e portici appartengono a soggetti privati, quindi l'amministrazione pubblica ha difficoltà ad intervenire in prima battuta e a imporre la pulizia delle superfici da scritte e imbrattamenti. Ma forse un escamotage è stato trovato.

"Mi sto confrontando in queste ore con la magistratura, sia del tribunale che della Corte dei conti, per capire se è possibile intervenire con la clausola del 'solve et repete'". Nella sostanza, come spiega ancora Visconti nell'intervista tv, il Comune "interpella i privati, chiede di fare la pulizia e qualora non venga fatta nei termini stabiliti interviene il Comune con le sue disponibilità economiche per poi rifarsi sul cittadino".

Questa strada, assicura ancora il prefetto, "sembra assolutamente praticabile. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, ma ci sia avvia su questa soluzione. Se questo sarà, per Bologna sarà un grande successo". Poi però in serata la precisazione del Comune.
 

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