Raptus: tiene prigioniera la compagna per 12 ore, minaccia di sgozzarla e poi di uccidersi
E'stato sottoposto a Tso: dalle 17.30 di ieri si era barricato con alcuni coltelli da cucina, minacciando di sgozzare la compagna e poi di farla finita. Sul posto anche un esperto di 'negoziazione'
Alle 5 di questa mattina un 48enne italiano è stato sottoposto a Tso dopo che per circa 12 ore, dalle 17.30 di ieri, si era barricato in casa armato di alcuni coltelli da cucina, prima minacciando di sgozzare la compagna, 51enne del luogo, tenuta sotto sequestro in camera da letto, poi di suicidarsi.
L'allarme era stato dato alle 17.30 di ieri dalla stessa donna che era riuscita a chiedere aiuto ai Carabinieri telefonando e urlando al 112 che stava per essere uccisa dal compagno, dopo una lite scaturita da presunte gelosie di quest'ultimo.
I due si trovavano in una casa di Granarolo dell'Emilia, in un appartamento su due livelli, in una stanza da letto del primo piano. Immediatamente sono arrivati sul posto i militari della Compagnia Carabinieri di San Lazzaro di Savena che, dopo una trentina di minuti di trattativa con l'uomo, sono riusciti a convincerlo a lasciare andare la donna che esce di casa dalla finestra della camera con l'ausilio di una scala dei vigili del fuoco. Fortunatamente, nell’intera vicenda nessuno ha riportato lesioni, tranne lievi ecchimosi ad un braccio per la donna.
NEGOZIATORE SUL POSTO. Così inizia la mediazione per convincerlo a non ferirsi o, peggio, a suicidarsi, cosa che minacciava di fare, rifugiatosi nella cucina del piano terra, di cui aveva chiuso la porta di accesso con dei mobili. Sul posto è anche un militare esperto di "negoziazione", che, assieme al Comandante della Stazione Carabinieri di Granarolo, ha intavolato una conversazione con l'uomo, attraverso la finestra affacciata sulla strada, cercando di tranquillizzarlo e convincerlo ad arrendersi.
Dopo 11 ore di estenuante negoziato, durante il quale è giunta sul posto anche la madre dell’uomo, il 48enne si è costituito ed è stato successivamente accompagnato presso una struttura sanitaria. Sei anni fa, a Bologna, si era reso protagonista di un altro episodio analogo nei confronti della moglie, da cui si è in seguito separato, rinchiusa in camera da letto con la figlia e minacciata di morte sempre con coltelli da cucina. Anche all’epoca, la donna venne tratta in salvo attraverso una scala dei Vigili del Fuoco intervenuti sul posto insieme a una pattuglia della Polizia di Stato.