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Cronaca

Grandi opere 'inutili' in Provincia: sciopero del digiuno vs Passante Nord & Co.

"Fame di bellezza contro l'abbuffata di cemento", così Legambiente si batte contro la proliferazione di strade e "altre forme di cementificazione come il maxiprogetto del Bologna FC e gli interventi nell'area SAPABA di Casalecchio"

“La nostra fame di bellezza contro l'abbuffata di cemento”, così Legambiente si batte contro "le inutili infrastrutture emiliano-romagnole", tra cui il progetto bolognese del travagliato Passante Nord, ma anche la TI-BRE, la Cispadana,  e la E55.
"Ha cominciato  Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la follia dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla pianura più fertile d’Europa" - ha spiegato Legambiente in una nota, aggiungendo: "Dopo i capannoni vuoti che riempiono la Pianura padana, è partita infatti la stagione delle autostrade, a sferrare un nuovo attacco a quel che resta del suolo agricolo da cui dipende la gran parte della produzione agroalimentare made in Italy. Eppure basta gettare uno sguardo a una carta delle autostrade d’Italia per capire che il bacino padano non ha bisogno di 1000 km di nuove autostrade. E basta confrontare i dati della mobilità di persone e merci con quelli del resto d’Europa per rendersi immediatamente conto che lo sbilanciamento del Nord Italia non è sul versante della dotazione stradale, ma su quello dell’eccessivo livello di motorizzazione individuale (superiore del 20% alla media europea) e dell’inadeguatezza dell’integrazione logistica per le merci, con le ferrovie italiane che ormai sulla rete interna trasportano meno del 3% delle merci: un vero record europeo di inefficienza."

Tirreno-Brennero, Cispadana, Passante Nord bolognese, bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e Orte-Mestre E55 sono le 5 infrastrutture viarie previste nella nostra Regione e osteggiate dall'associazione ambientalista, che affonda: "L' Emilia Romagna ogni anno ricopre di cemento e asfalto il proprio suolo a ritmi intensissimi, minacciando le sempre più esigue risorse naturali ed agricole, e che è attanagliata ogni inverno dalla piaga dello smog".

La staffetta del digiuno, partita il 20 settembre scorso da Padova, proseguirà dunque in tutto il nord. Domani, martedì 24 settembre, sarà il turno di Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna, per protestare, raccogliendo la staffetta del digiuno lanciata dall’associazione per la difesa del suolo, cominciata venerdì scorso da Padova, continuata nel week end in Lombardia e giunta ora nella nostra regione. Per 15 giorni Legambiente invita tutti a unirsi alla mobilitazione e alla staffetta: chi partecipa può inviare una foto recante la scritta “Oggi digiuno anch’io contro le grandi opere inutili e il troppo cemento”. Si potrà seguire la campagna sul sito lombardo dell’associazione, sulla pagina facebook di “Legambiente Lombardia” e su twitter con l’hashtag #lastaffettadeldigiuno.

«L’iniziativa è un modo simbolico per dare eco e continuità allo sciopero della fame attuato da Don Bizzotto – afferma Lorenzo Frattini – per denunciare un problema diventato per l’Emilia-Romagna, così come per tutte le regioni del Nord Italia, una vera e propria emergenza ambientale e sociale. Alla voracità di suolo, della speculazione e della rendita immobiliare, opponiamo la fame di bellezza della società civile».  
Ma la protesta emiliano-romagnola non riguarda solo la proliferazione di strade e autostrade, bensì anche ad "altre forme di cementificazione e consumo di suolo: il maxiprogetto del Bologna FC, o gli interventi nell’area SAPABA di Casalecchio di Reno, sono solo due esempi eclatanti di una consuetudine estesa su tutto il territorio regionale."

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