Interporto, 21enne perde sei dita. La rabbia dei lavoratori: "Ritmi disumani, interessa solo il profitto" | VIDEO
Presidio Si Cobas davanti al magazzino della Dhl dopo l'ultimo incidente sul lavoro
Un altro grave infortunio sul lavoro all'Interporto di Bologna. L'incidente, a pochi giorni dalla morte del giovane operaio 22enne Yaya Yafa, mercoledì 3 novembre alle 5:30 del mattino quando, per cause ancora da accertare, un giovane 21enne ha perso sei dita mentre stava lavorando alla manutenzione del rullo di smistamento pacchi del magazzino della Dhl, nel blocco 9.4 dell'Interporto.
Il ragazzo, dipendente di un'azienda esterna, la Recikla srl, è stato subito medicato e trasportato d'urgenza all'ospedale Maggiore. Dalle 20 il sindacato Si Cobas ha indetto uno stato di agitazione e alcuni lavoratori sono rimasti in presidio davanti ai magazzini per chiedere più sicurezza e denunciare quanto accaduto. Oggi, 4 novembre, prosegue lo sciopero dei corrieri e alle 16 i Si Cobas incontreranno il sindaco metropolitano Matteo Lepore.
"Sappiamo che questo ennesimo e grave fatto non è altro che la conseguenza di condizioni di lavoro in cui la sicurezza è un elemento secondario, molte volte una scocciatura. Qualche settimana fa, durante un incontro, avevamo fatto presente ad un Responsabile e all'RLS del magazzino in oggetto il rischio che i lavoratori correvano lavorando con quei ritmi; ovviamente nessun intervento, nessuna precauzione adottata", denuncia il sindacato di base. "Le nostre vite valgono più dei loro profitti".