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Cronaca

Guerra in Siria, social censurano foto corteo e pagina notizie su curdi

Colpiti nel weekend il profilo del fotografo Michele Lapini e la pagina del documentario di Luigi D'Alife, che da tempo fornisce aggiornamenti sulla situazione al confine tra Siria e Turchia

Doppia censura 'bolognese' per la guerra in Siria, dove la Turchia sta occupando manu militari la zona del Kurdistan siriano. Sabato sera il fotografo Michele Lapini ha comunicato che una sua immagine scattata durante il corteo di mercoledì scorso è stata rimossa da Instagram con la motivazione 'violenza o organizzazione pericolosa'.

"Entrambe ovviamente non promuovevano violenza, nè organizzazioni pericolose, erano testimonianze di fatti accaduti" si sfoga il fotografo in una nota, precisando che "non ho mai creduto ai social come strumento democratico, queste censure lo dimostrano. Possiamo comunque lavorare affinchè l'oscuramento sia inefficace per loro".

Del pari anche la pagina Facebook 'Bixnet - Sotto il confine' è stata chiusa da Facebook per violazione degli standard del social network. "Non ho mai promosso violenza, odio, discriminazione né organizzazioni pericolose" si difende Luigi D'alife, autore del documentario, la cui pagina riporta da mesi aggiornamenti sulla situazione dei curdi in Siria. "Essendo un documentarista -dichiara D'Alife- mi sono sempre limitato, come nel film, a riportare fatti di realtà. In questi giorni ho fatto un enorme lavoro di fact-checking per destrutturare informazioni false o inesatte, proprio uno degli argomenti centrali nella policy di facebook".

Per ora il portale di 'Open Ddb' della bolognese Smk Videofactory, ospita, oltre alla distribuzione del docufilm, anche il materiale raccolto dalla pagina e ne riporta gli aggiornamenti dal fronte dei combattimenti.

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