Guerra Ucraina e attacchi hacker: Ausl potenzia le difese sulle banche dati
Nel mirino gli accessi aziendali da parte dei propri 10mila dipendenti: "Uscite sempre dalla sessione e molta prudenza con link e allegati"
Cambiare password ogni tanto, evitando formule banali come 'abc123', ma anche prudenza estrema nell'aprire link e allegati, un occhio di riguardo alle sgrammaticature di certe mail sulla casella di lavoro.
Sono alcuni tra i consigli che l'Ausl di Bologna sta impartendo ai propri dipendenti, quasi 10mila, considerato il conflitto in corso tra Russia e Ucraina e considerato il rischio che hacker di stato possano in qualche modo mettere le mani sulle banche dati pubbliche, per qualsiasi fine.
Nei mesi scorsi, tra l'altro, non sono mancati attacchi hacker ai danni, ad esempio, della Regione Lazio o delle aziende sanitarie di Padova e Napoli. L'Ausl di Bologna esorta quindi i propri dipendenti a difendere il più possibile le proprie credenziali aziendali, con accorgimenti e precauzioni per evitare intrusioni. In particolare, si chiede di collegare almeno un giorno a settimana i portatili alla rete aziendale, perché i software rimangano aggiornati, e di spegnere il pc ogni volta al termine della giornata di lavoro.
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Secondo gli esperti dell'Ausl di Bologna, del resto, a seguito della guerra in Ucraina "i rischi di attacco informatico nei confronti delle pubbliche amministrazioni sono aumentati".
I consigli dell'Ausl per aumentare la sicurezza informatica
L'azienda sanitaria mette dunque in guardia i propri dipendenti dalle false e-mail (ad esempio con errori, dati inesatti, non personalizzate o da mittenti inesistenti) e invita a non aprire link o file allegati a messaggi sospetti. Alcuni messaggi, avverte l'Ausl, possono essere simili a quelli che si ricevono di solito dai corrieri. Il volume dei messaggi ingannevoli o portatori di virus informatico "si aggira attorno al 80% di tutta la posta in arrivo", affermano gli esperti dell'azienda sanitaria
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Allo stesso modo, insiste l'Ausl di Bologna nel decalogo ai dipendenti sulla sicurezza informatica, non vanno mai inseriti dati personali sulle pagine che si aprono proprio attraverso questi link. In sostanza, si raccomanda di usare buon senso e cautela, ad esempio scegliendo password non troppo banali (o riconducibili alla persona) e cambiandola spesso, oppure non utilizzando la posta elettronica aziendale per attività e siti non istituzionali. O ancora, evitando di diffondere i propri dati personali e lavorativi sui social o attraverso il telefono.
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Nel caso il dipendente riceva una mail sospetta, l'Ausl raccomanda di segnalarla subito al servizio informatico e poi cancellarla. Il rischio infatti è soprattutto quello del 'phishing', avverte l'azienda sanitaria, con cui i truffatori cercano di ottenere dati personali degli utenti per poi utilizzarli per compiere azioni illecite e che danneggiano la persona o la stessa Ausl. (San/ Dire)