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Cronaca

Ucraina, Caritas diocesana: "Ogni parrocchia predisposta per aiuto e accoglienza"

Aperta anche una raccolta fondi per progetti di aiuto specifici

La Caritas diocesana continua la propria azione di accoglienza a sostegno dei profughi colpiti dalla tragedia della guerra in Ucraina. Proseguono le attività di intervento con diverse iniziative, in coordinamento con le Istituzioni e seguendo le indicazioni prescritte per garantire un’accoglienza ordinata e puntuale.

È aperta anche una raccolta fondi per progetti di aiuto specifici da destinare quando si apriranno i canali diretti con l’Ucraina o i Paesi ospitanti (conto corrente intestato a: Arcidiocesi di Bologna - Caritas diocesana Iban: IT94U0538702400000001449308 Causale: Europa/Ucraina).

Nei giorni scorsi la Caritas diocesana ha incontrato anche i responsabili delle Caritas parrocchiali per coordinare gli interventi, le procedure e i progetti di accoglienza e aiuto, seguendo così le indicazioni di Caritas italiana e di quella ucraina.  

"Il lavoro della Caritas diocesana – afferma il direttore don Matteo Prosperini – si coordina con altre realtà, in primis quelle istituzionali, per l’accoglienza di quanti si sono ricongiunti con i parenti che vivono e lavorano qui da noi con le nostre famiglie, che sono loro molto grate. E la gratitudine diventa azione concreta di ricambio da parte delle stesse famiglie che stanno contattando noi e il Comune, con cui siamo in continuo collegamento per dare una risposta unitaria e per fare una mappatura, sia di chi offre disponibilità per l’accoglienza sia di chi la chiede. Quando si parla di Caritas viene in mente cosa possiamo fare, ma ricordiamoci che c’è anche un aspetto di testimonianza. Abbiamo fatto un incontro con tutte le realtà affinché ogni Caritas parrocchiale possa predisporre l’accoglienza e l’aiuto". 

L’azione della Caritas raccoglie così l’appello alla città per l’accoglienza fatto nei giorni scorsi dal Sindaco e dall’Arcivescovo, e pure l’invito dei Vescovi della Conferenza Episcopale Emilia-Romagna (Ceer) alla preghiera e all’accoglienza e ad azioni coordinate dalle Caritas diocesane in dialogo con i cappellani delle comunità greco-cattoliche ucraine a favore dei profughi il cui numero cresce di giorno in giorno: oltre alla raccolta fondi, la disponibilità di appartamenti o all’accoglienza in strutture e in famiglie, con particolare attenzione alle donne, alle madri con i loro figli. 

"Questo dramma – sottolinea don Prosperini – ci avvicina alle comunità di ucraini che nel territorio bolognese sono circa 3500. È l’altra parte di un lavoro straordinario, che non è iniziato oggi ma è cominciato da tempo con Migrantes, con le relazioni tenute in questi anni con la Chiesa ucraina e con le altre Chiese ora direttamente coinvolte, come quelle moldava e rumena. Già domenica scorsa alcune famiglie sono state accolte e accompagnate. La Caritas è impegnata nell’accoglienza dei migranti fin da prima di questo dramma, le migrazioni da altri Paesi non vengono meno, perché non ci si dimentica di nessuno. L’accoglienza non è mai estemporanea, è qualcosa che è radicato nel tessuto di una comunità cristiana". 

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