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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Guerra Ucraina e profughi, RIzzo Nervo: "Rimborso a chi accoglie in casa"

Così l'assessore al Welfare e parlamentare sul rapido aumento degli arrivi dal fronte

Un "contributo economico" per chi ospita profughi e sfollati. Torna sull'argomento il parlamentare e assessore al Welfare del Comune Luca Rizzo Nervo.

I numeri in rapido aumento che si stanno registrando dalla prefettura (più di 1600 persone a oggi, il Cas già esaurito con 270 posti) stanno per ora venendo riassorbiti dalle reti sociali e dalla buona disposizione di alcuni nuclei familiari, ma all'orizzonte si profila una situazione di stress.

In altre parole, senza sostegno "quell'accoglienza rischia di esaurirsi in tempi rapidi" e "avremmo un problema moltiplicato per tre" osserva Rizzo Nervo, nel rilanciare i concetti già espressi nei giorni scorsi sia dal sindaco Matteo Lepore sia dal prefetto Attilio Visconti. Neanche a dirlo, l'interlocutore di questi messaggi, il destinatario, è il governo Draghi.

"Accolti spesso in nuclei fragili a loro volta, serve un sostegno"

"Ho apprezzato che il prefetto abbia ribadito la richiesta che facciamo dal primo giorno- commenta Rizzo Nervo- abbiamo assolutamente bisogno che queste famiglie accoglienti, ucraine e italiane, possano dare continuità all'accoglienza. E' evidente che se non vengono sostenute anche con un contributo economico, quell'accoglienza rischia di esaurirsi in tempi rapidi, perché spesso poggia su situazioni abitative ed economico-sociali già fragili".

Per questo l'assessore ha parlato nelle ultime ore anche con Francesca Ferrandino, ex prefetto di Bologna e oggi responsabile ufficio immigrazione del Viminale, "proprio per capire forme e modi per garantire un contributo a questa accoglienza. Se non tenesse- avverte Rizzo Nervo- avremmo un problema moltiplicato per tre".

Il sindaco ha parlato di rischio tendopoli. "Lo vogliamo escludere- afferma l'assessore- ma se gli strumenti ordinari non tengono, non vengono semplificati e adattati all'emergenza, il rischio è che non bastino". E allora il rischio è di finire proprio "in un assetto di Protezione civile", sottolinea Rizzo Nervo.

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