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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

HIV: Emilia-Romagna terza in Italia per numero di diagnosi

L'AIDS non è una patologia debellata. In Italia sono in terapia più di 100mila pazienti e l'Emilia Romagna è terza nel numero di diagnosi

L'AIDS non è una patologia debellata, anche se oggi se ne parla meno. Oggi in Italia sono in terapia più di 100mila pazienti e l'Emilia Romagna è terza nel numero di diagnosi, 328, dopo Lombardia e Lazio, rispettivamente con 691 e 557 nuovi casi. A seguire, invece, troviamo la Toscana (292), la Sicilia (274), il Piemonte (253) e il Veneto (210). A livello di incidenza, invece, queste le regioni con incidenza superiore alla media nazionale: Lazio (8,5), Marche (7,2), Toscana (7,1), Lombardia (6,7), Liguria (6,6). Emilia Romagna (6,5), Umbria (6,2) e Piemonte (5,8).

Secondo l'ultimo bollettino del Centro Operativo AIDS dell'Istituto Superiore di Sanità i cui dati si riferiscono al 2016, poco meno di 4000 sono le nuove diagnosi di infezione che vengono fatte ogni anno, con una incidenza di circa 5,7 su 100mila abitanti.

Contagio 

La modalità prevalente è quella sessuale, mentre la trasmissione tramite tossicodipendenza riguarda una quota minimale, pari a pochi punti percentuali. Si osserva, anche, un rilevante numero di stranieri con una nuova diagnosi di HIV. E' stato stimato, inoltre, che il 40% delle persone alla prima diagnosi risulta essere inconsapevole di essersi esposta al virus. La trasmissione per uso iniettivo di sostanze, la trasmissione eterosessuale, l’essere residenti nel Nord Italia, il genere femminile, nonché l’età più avanzata sono risultati fattori di rischio associati alla inconsapevolezza del rischio di HIV.

ICAR (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research) compie 10 anni

Dal 22 al 24 maggio 2018 a Roma si terrà il congresso, presieduto dai professori Massimo Andreoni, Andrea Antinori e Carlo Federico Perno, presso Ergife Palace Hotel. Attesi oltre ottocento specialisti tra ricercatori, medici, specialisti di vari settori coinvolti nell’assistenza e cura dell’infezione da HIV, volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l’AIDS. ICAR è organizzata sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica.

Anche quest'anno l'appuntamento intende affrontare i problemi connessi alla cura e alla prevenzione delle infezioni virali, aprendosi anche alla società civile. In questo ambito, si rinnova l'appuntamento con il contesto artistico che coinvolge le scuole "RaccontART" e l'offerta del test rapido HIV e HCV in alcune piazze romane. Sono confermate, inoltre, le Scholarship Giovani Ricercatori, Scholarship Community nonché l'importante appuntamento degli "ICAR-CROI Awards", dedicato alle giovani eccellenze italiane selezionate al recente Congresso CROI di Boston da una giuria di scienziati americani. Focus, durante il congresso, sulle nuove strategie terapeutiche, che permettano di gestire a lungo termine i pazienti con HIV, e sull'eradicazione dell'epatite C nei pazienti coinfetti HIV e HCV.

"In questi 10 anni - spiega il Prof. Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli studi di Roma "Tor Vergata" - la ricerca ha fatto grandi passi avanti, permettendo ai soggetti con infezione da HIV una aspettativa di vita che si avvicina sempre di più a quella della popolazione sana. Quella di cui oggi siamo protagonisti, quindi, è una ricerca più ambiziosa, che non vuole dimostrare solo l'efficacia delle nuove terapie antiretrovirali, ma che intende puntare a nuove strategie finalizzate alla cura funzionale dell'infezione, rendendo possibile l'interruzione della terapia da parte dei pazienti".

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