Hobo (ri)occupa le serre di Agraria: "Non ci prenderete mai, arrendetevi"
Lo avevano annunciato che si sarebbero ripresi lo spazio dopo lo sgombero e così Hobo torna nelle serre dell'ex facoltà di Agraria: "Contro l'amministrazione universitaria, complice dei tagli"
Lo avevano detto dopo lo sgombero di febbraio e così è stato: "Noi la parola data la rispettiamo" scrive in una nota Hobo, il "lavoratore nomade e migrante, in movimento e irriducibile alla disciplina di fabbrica".
"Come quando abbiamo detto che, insieme a lavoratori, precari e studenti, avremmo bloccato l’Ikea lo scorso dicembre, e poi l’interporto e la Coop di Anzola allo sciopero della logistica il 22 marzo. Fatto. O quando insieme a tante e tanti abbiamo comunicato che Dionigi, Nicoletti e la loro corte dei miracoli non avrebbero parlato al 36 perché non hanno nessuna legittimità. Fatto. E poi avremmo bloccato il Cda. Fatto".
Oggi dunque sono tornati ad occupare le serre dell'ìex-facoltà di Agrarie, sgomberate, "lo stesso che lasciammo occupato da polizia e carabinieri... Spazi che per dieci giorni erano tornati a vivere di incontri, dibattiti, assemblee e iniziative, di saperi e di autoformazione. Di cooperazione e di autonomia. Oggi quegli spazi sono restituiti al consueto abbandono e degrado, come era stato per oltre dieci anni. Del resto abbandono e degrado sono la triste fotografia di quest’università: i suoi padroni ne hanno bisogno per poter conservare e riprodurre un potere in crisi".
Si dicono contro "l’amministrazione universitaria, complice dei tagli, sostenitrice della riforma Gelmini, sperimentatrice del modello Marchionne contro i precari. Siamo qui contro rettore e pro-rettore, sceriffo e vice-sceriffo, responsabili – tra sgomberi e sigilli – di aver installato una scuola di polizia tra le macerie della conoscenza" e concludono "non ci prenderete mai. Arrendetevi".