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Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Collettivi universitari, studenti condannati e sospesi: è giusto?

Parola agli studenti dell'Alma Mater dopo le condanne tra i sei e i 10 mesi date a 5 studenti e attivisti di Hobo durante il blitz in Rettorato

Oltre ai procedimenti penali, anche le sospensioni dagli esami. Un giro all'Università per capire come la pensano gli studenti dell'Alma Mater. Il riferimento è alle cinque condanne tra i sei e i 10 mesi e le tre assoluzioni di ieri

IL RIEPILOGO DEI FATTI. Sono accusati a vario titolo di manifestazione non autorizzata, resistenza a pubblico ufficiale, furto aggravato, accensioni pericolose e getto pericoloso di cose per il blitz in Rettorato a Bologna durante la seduta del 9 settembre 2014 del Senato accademico, in cui si discuteva della possibile realizzazione di un campus universitario alla Staveco.

Nell'occasione, gli esponenti del collettivo avevano cercato di forzare il cordone della Digos per entrare in Rettorato, spintonandosi con gli agenti per poi accendere dei fumogeni e riportarsi in via Zamboni, dove, protetti da una transenna (che gli è valsa l'accusa di furto), avevano lanciato delle uova contro i poliziotti.

Per gli otto attivisti la Procura aveva chiesto condanne tra i sei e i nove mesi, ma nonostante tre di loro siano stati assolti completamente, in almeno un caso il giudice Nadia Buttelli è andata oltre le stesse richieste dell'accusa. Tra i condannati, che in molti casi sono stati assolti per alcuni dei reati di cui erano accusati, ci sono anche Narda e Tirgan, ma l'avvocato Ugo Funghi, che difende sette degli otto imputati, ha già annunciato che presenterà appello contro le condanne. (DIre)

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