rotate-mobile
Cronaca

Pokémon e reato di tortura: la battuta del poliziotto indigna Ilaria Cucchi

Polemica la sorella di Stefano Cucchi dopo il tweet di un dirigente della postale: "Che ironia vuole essere questa? La legge sulla tortura è una cosa molto seria, soprattutto in questo momento"

E' polemica dopo la battuta via twitter di un dirigente della Polizia postale di Bologna che, postando un'immagine dei Pokemon (rifacendosi al gioco-tromentone di questa estate), ha scritto: "Ho catturato un Pokémon! Se non lo rilascio in fretta rischio di essere condannato per il reato di tortura?!".

Una frase che ha sollevato l'indignazione della sorella di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane morto nel 2009 dopo un arresto.  "Che ironia vuole essere questa? La legge sulla tortura è una cosa molto seria, soprattutto in questo momento e soprattutto in Italia", si è sfogata così Ilaria attraverso un post su Facebook, dove si legge ancora: "Se un primo dirigente della Polizia ha paura del reato di tortura, io ho paura di lui". Secondo la sorella di Stefano, l'ironia del poliziotto "ci fa capire la sua paura, figlia della disinformazione e della profonda arretratezza culturale che vede la legge sulla tortura come un pericolo per le forze dell'ordine".

Non è tardata ad arrivare la contro-risposta del poliziotto, che ha chiarito: "I tweet sono ironiche osservazioni su un'applicazione per richiamare l'attenzione, soprattutto dei genitori, su una novità del web potenzialmente pericolosa per i più giovani; ogni altra interpretazione di quanto scritto non è attribuibile al mio pensiero. Non ho mai inteso esprimere alcuna valutazione sulla proposta di legge relativa al cosiddetto reato di tortura".

cucchi-2

pokemon-3

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pokémon e reato di tortura: la battuta del poliziotto indigna Ilaria Cucchi

BolognaToday è in caricamento