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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Imola

Imola: minaccia l’ex dipendente con una pistola, barista arrestato

Dovrà rispondere di porto abusivo di arma da fuoco e minaccia aggravata

I Carabinieri hanno arrestato un barista di Imola per porto abusivo di arma da fuoco e minaccia aggravata. E' successo ieri sera ad Imola, dopo che un giovane si è rifugiato presso la Caserma dicendo di essere stato minacciato con una pistola dal suo ex datore di lavoro,  titolare di un bar.
La Centrale Operativa ha informato subito una pattuglia che si trovava nelle vicinanze. All’arrivo dei militari, il barista avrebbe riferito di avere avuto soltanto una discussione verbale con il giovane a causa di alcuni problemi finanziari che si erano recentemente venuti a creare con l’interruzione del rapporto di lavoro. Agli inquirenti però, la versione fornita dall’uomo è parsa  priva di alcuni dettagli. Ipotesi che ha trovato conferma - secondo quanto riferiscono i militari - qualche istante dopo, quando un Carabiniere, ispezionando un vaso da fiori collocato nelle vicinanze del bar, ha trovato una pistola semiautomatica, marca Beretta, modello 948, calibro 22, con il colpo in canna, cinque proiettili nel caricatore e il carrello bloccato a causa di un inceppamento del meccanismo di sparo. Inoltre, in un cantiere nella vicinanze, sono stati rinvenuti tre proiettili dello stesso calibro dell’arma.

Ulteriori approfondimenti investigativi - chiariscono i carabinieri - hanno permesso di appurare che, al termine di una discussione tra i due soggetti, scaturita all’interno del locale, il barista, dopo aver invitato il giovane a seguirlo nel seminterrato, lo aveva minacciato con una pistola mettendo il colpo in canna. Messo alle strette, alla luce della testimonianza di alcuni clienti che avevano parzialmente assistito ai fatti, il barista ha ammesso il possesso abusivo dell’arma che apparteneva a un parente, deceduto una trentina di anni fa.

I Carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell'uomo e all’interno di un armadio  hanno trovato la confezione dell’arma, una copia della denuncia di detenzione che la persona deceduta aveva fatto quando era ancora in vita, una seconda canna e altre munizioni calibro 22.
In sede di rito direttissimo, celebratosi questa mattina nella aule giudiziarie del Tribunale di Bologna, l’arresto è stato convalidato e la sentenza è stata posticipata per la richiesta dei “termini a difesa”. 

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