rotate-mobile
Cronaca

Il 10 marzo 1945 l'eccidio: Imola ha ricordato l'uccisione degli otto giovani partigiani

Il sindaco Marco Panieri alle celebrazioni ha richiamato il valore della pace, oggi drammaticamente di attualità, con la guerra in Ucraina

Imola ha ricordato gli otto partigiani uccisi. La cerimonia si è svolta al Monumento “La Rossa” (viale del Piratello), organizzata dalle Amministrazioni Comunali di Imola e Riolo Terme, dalle Anpi di Imola e Riolo Terme, a ricordo degli 8 partigiani uccisi dai nazifascisti il 10 marzo 1945, al podere “La Rossa”. Sono intervenuti, fra gli altri, il sindaco di Imola, Marco Panieri, il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi e il presidente Anpi Imola, Gabrio Salieri, che nel corso della cerimonia hanno deposto una corona al monumento realizzato in ricordo degli otto partigiani uccisi. Pace, democrazia e libertà sono le tre parole scandite dal sindaco di Imola, Marco Panieri, nel corso del suo intervento a ricordo dei giovani partigiani vittime dell’eccidio. Il primo cittadino imolese ha richiamato il valore della pace, oggi drammaticamente di attualità, con la guerra in Ucraina, e l’importanza di tramandare il ricordo e la testimonianza di chi ha combattuto, fino a morire, per garantire a noi la libertà e la democrazia in cui oggi possiamo vivere.

La cerimonia ha voluto ricordare gli otto partigiani delle Sap rastrellati il 5 febbraio 1945 nella zona collinare di Toranello, successivamente incarcerati nella rocca sforzesca, dove vennero sottoposti a orrende torture, e poi trucidati dai brigatisti neri il 10 marzo 1945 nel podere La Rossa, nei pressi dell'allora fornace Gallotti, posta nella periferia ovest della città.
Quegli otto partigiani erano tutti giovani di Riolo Terme: Lorenzo Baldisserri (bracciante, di anni 20), Emilio Benedetti (bracciante, di anni 20), Paolo Farolfi (bracciante, di anni 20), Dante Giorgi (colono, di anni 20), Sergio Ragazzini (bracciante, di anni 20, medaglia d’argento al valor militare alla memoria), Antonio Roncassaglia (bracciante, di anni 21) e suo cugino Paolo Roncassaglia (bracciante, di anni 22) e Attilio Visani (bracciante, di anni 28). Il monumento che li ricorda è costituito da otto steli metallici che si protendono verso il cielo, progettato dall'architetto Piero Martinoni.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il 10 marzo 1945 l'eccidio: Imola ha ricordato l'uccisione degli otto giovani partigiani

BolognaToday è in caricamento