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Cronaca

Imprenditore "socialmente pericoloso": scatta sequestro da 20 milioni tra Bologna e Catania

In azione la Guardia di Finanza di entrambe le province

Guardia di finanza di Catania e di Bologna impegnate in un maxi sequestro per venti milioni di euro, avvenuto anche sul suolo del capoluogo emiliano. Su indicazione del tribunale di Catania, i finanzieri hanno messo i sigilli a beni mobili e immobili. Il provvedimento, richiesto dalla Procura etnea, riguarda il patrimonio di un imprenditore del settore edile e della lavorazione dei metalli originario di Misterbianco ma residente a Rimini. Le indagini patrimoniali delle fiamme gialle "hanno evidenziato - dice la guardia di finanza - la pericolosità sociale" dell'uomo, che in passato è stato indagato per tentato omicidio, usura ed estorsione.

Tra le aggravanti contestate, in un caso, anche quella del metodo mafioso. Le indagini sull'uomo, che fu accusato anche di reati tributari, avrebbero fatto emergere anche "la presunta sproporzione" tra i redditi della famiglia di appartenenza e il complesso di società a questa riconducibile. Nel mirino della guardia di finanza è finito "un ingente patrimonio immobiliare e societario - spiegano gli investigatori - che risulterebbe legato a condotte illecite".

Secondo il tribunale di Catania, l'uomo rappresenterebbe "l'esempio di un imprenditore che ha fondato un percorso di accumulo patrimoniale interamente illecito, basato in particolare - si legge - sulle attività usuraie ed estorsive, oltre che sull'evasione fiscale". Questo l'elenco dei beni sequestrati: settanta immobili nelle province di Catania e Bologna, tra i quali quattro ville a Misterbianco; quote societarie di dieci società attive nelle due province nei settori edili, della mediazione immobiliare, del facchinaggio e della movimentazione merci; 12 automezzi; disponibilità finanziarie. (Red/Dire)

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