Incendio a San Lazzaro, rogo per coprire un omicidio
Il pensionato, trovato morto la settimana scorsa inseguito ad un incendio nel suo garage, sarrebbe stato picchiato e strangolato. Falsa l'ipotesi di decesso per asfissia da fumo: si cercano assassino e movente
Antonio Procopio, l’insegnante in pensione rimasto vittima la scorsa settimana nell’incendio divampato nel suo garage a San Lazzaro, sarebbe stato ucciso volontariamente. Questo è quanto emerge dagli accertamenti condotti sul caso. Il corpo senza vita del 75enne fu trovato domenica scorsa, tra una spessa coltre di fumo nella sua cantina, dove si era scatenato un incendio. L’uomo si trovava lì intento a svolgere piccoli lavoretti di bricolage e falegnameria. Sembrava che il fuoco fosse stato appiccato in maniera del tutto accidentale, invece l’autopsia effettuata sul cadavere della vittima ha fatto emergere una ben diversa verità. L’uomo non morì per asfissia da fumo, ma meccanica. Sul suo corpo, infatti, sono state rinvenute l’impronta di un corpo contundente e tracce di mani che hanno stretto con violenza il collo, provocando lo strozzamento dell’anziano signore.
Per ora il fascicolo dell’indagine è aperto contro ignoti. I Carabinieri scavano alla ricerca di maggiori indizi, indagando sulla ristretta cerchia del condominio di via Orlandi, dove risiedeva la vittima. Il pensionato avrebbe ricevuto in passato alcune lettere di protesta per il rumore e il fastidio arrecato ai condomini durante l’esercizio delle sue attività di falegnameria. Si tratterebbe però di piccoli screzi, normali nei rapporti di vicinato. Tra le ipotesi di reato non si esclude la pista della rapina: scomparso nel nulla, infatti, un assegno dell’uomo, così come l’orologio e la catenina d’oro che aveva addosso il giorno della morte.
Incredula e sotto choc la moglie della vittima, che ha confessaro di non capire chi mai possa aver commesso un gesto simile ai danni del marito, una persona tranquilla che non aveva nemici.
