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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Lazzaro di Savena / Via Amedeo Orlandi

Incendio San Lazzaro, trovati gli assassini di Procopio

Ad uccidere il pensionato, trovato morto in un rogo all'interno della sua cantina la scorsa settimana, sarebbero stati due condomini, che dopo averlo aggredito hanno appiccato l'incendio per dissimulare il reato

Arrestati nella serata di ieri due condomini di Antonio Procopio, due pregiudicati di nazionalità albanese: sarebbero stati loro ad uccidere l’uomo e successivamente ad appiccare l’incendio nella sua cantina per dissimilare il fatto. Si chiude così il cerchio attorno all’omicidio del pensionato trovato cadavere la settimana scorsa in uno stabile di via Orlandi a San Lazzaro di Savena.

IL FATTO - L’incubo per Procopio e la sua famiglia ha avuto inizio lo scorso 27 marzo, quando un incendio divampato all’interno di una delle cantine della palazzine in via Orlandi n. 16, è costato la vita al 75enne pensionato originario di Terracina. Apparentemente l’uomo era rimasto coinvolto nell’incendio, mentre svolgeva lavori di falegnameria all’interno della propria cantina, venendo intossicato dai fumi. L’incendio, domato circa due ore dopo dai Vigili del Fuoco, aveva però subito destato sospetti negli investigatori dell’Arma dubbi sulla dinamica.

Omicidio dissimulato a San Lazzaro, arrestati assassini di Procopio

LE INDAGINI - Gli accertamenti, avviati dai Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena, in stretto contatto con l’Istituto di Medicina Legale, sull’apparente decesso accidentale, hanno subito una svolta a seguito delle risultanze dell’esame autoptico disposto dall’Autorità Giudiziaria, che ha rilevato sulla salma delle lesioni di tipo contusivo. Il corpo, gravemente ustionato, presentava infatti fratture al volto e alle costole e si è potuto perciò ipotizzare una morte per “asfissia da strozzamento”. I dubbi degli inquirenti hanno quindi trovato conferma: la morte per asfissia a seguito di incendio assumeva le tinte dell’omicidio.Antonio Procopio, sarebbe stato malmenato ed ucciso all’interno della sua cantina e - solo successivamente – l’omicida avrebbe incendiato il locale per distruggere le tracce del delitto.

GLI INDIZIATI - Si sono così avviate mirate attività investigative che hanno portato, nella giornata di ieri, all’esecuzione di due fermi nei confronti di due pregiudicati albanesi, rispettivamente padre e figlio, residenti nello stesso palazzo della vittima. Gli investigatori hanno raccolto nei confronti dei due albanesi un pesante quadro probatorio, al momento coperto dal riserbo investigativo, che ha consentito all’Autorità Giudiziaria di spiccare i due provvedimenti restrittivi. L’accusa è di omicidio aggravato in concorso, distruzione di cadavere ed incendio poiché gli assassini, dopo aver aggredito e strangolato il pensionato, allo scopo di dissimulare l’omicidio hanno appiccato il fuoco alla cantina dove l’anziano si trovava al momento dell’omicidio.
 

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