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Cronaca

Inchiesta Civis, Guazzaloca e la sua verità: "Si sono dette tante castronerie..."

Interrogato, l'ex sindaco si è professato estraneo ai fatti: "Ho agito nell'interesse dei cittadini". Dalle contestazioni se ne esce con un operavo in "buona fede"

Interrogato ieri Giorgio Guazzaloca nell'ambito dell'inchiesta sul Civis, che lo vede indagato per corruzione, insieme ad altre 16 persone, tra cui quattro legali rappresentanti di Irisbus, società del Gruppo Fiat, e il presidente del Consorzio cooperativo costruzioni (Ccc), colosso dell'edilizia della Lega Coop.

Si professa innocente ed estraneo ai fatti l'ex sindaco di Bologna, che anzi rilancia: "Ho agito esclusivamente nell'interesse dei cittadini di Bologna. Io ho solo raccontato la verità dei fatti".

Nell'inchiesta sul tram su gomma - non ancora funzionante dopo anni di progetti, lavori e polemiche - viene ipotizzata anche la frode nelle pubbliche forniture per sette indagati. "Penso che verrà tutto chiarito  ha spiegato Guazzaloca dopo l'interrogatorio - Ho piacere che la Procura approfondisca. Ma è anche giusto per fare chiarezza attorno ad un tema su cui si sono dette anche tante castronerie".

Nell'ora e mezza davanti al Procuratore aggiunto Valter Giovannini ed al Pm Antonello Gustapane - titolari dell'inchiesta sul Civis - l'ex sindaco ha ribadito che lui si è occupato di indirizzi politico-amministrativi e non tecnici, e che i fatti in contestazione li ha appresi solo leggendo il capo di imputazione.
Questo in particolare per le anomalie ipotizzate dall'inchiesta sui rapporti tra Atc, Maresca e Fiorentino (concessionaria Fiat) e Irisbus.

Le sollecitazioni sul Civs sarebbero state solo politico-amministrative, appunto, per non perdere i finanziamenti pubblici. Questa era considerata una priorità. Degli aspetti tecnici e dell'appalto l'ex sindaco non avrebbe saputo nulla e per questo aveva nominato tre tecnici nel Cda di Atc (tutti e tre sono indagati nell'inchiesta).

Dell'incarico assunto, una volta finito il mandato, in Leasys, partecipata del gruppo Fiat, come presidente del Cda, Guazzaloca ha spiegato ai Pm che era consapevole che la società fosse partecipata dal gruppo Fiat, ma questo dimostrerebbe la sua buona fede. Per lui il progetto non si chiamava Civis (dal nome del mezzo Irisbus) ma tram su gomma a guida ottica.

Sulla lettera delle Provincia che nel 2004/5 manifestava dissenso sul progetto (tra l'altro c'era anche un apposito consiglio di vigilanza, presieduto dal sindaco, a cui competeva di risolvere eventuali contrasti tra gli enti, che partecipavano al progetto), Guazzaloca avrebbe spiegato che di lettere ne arrivavano molte. L'ex sindaco era già stato interrogato dai Pm nel febbraio scorso, quando non era ancora indagato.


(fonte ANSA)
 

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