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Cronaca

Si ferisce a lavoro, inventare un incidente domestico: denunce per 4 dirigenti

Quattro responsabili di una multinazionale dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, lesioni personali colpose, omessa valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro e omessa formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro

L'avrebbero costretta a mettersi in malattia per un "incidente domestico mentre stava scolando la pasta”, per non compromettere il buon nome dell'impresa. I Carabinieri hanno così denunciato quattro responsabili di un'azienda multinazionale, italiani tra i 40 e i 50 anni, a vario titolo per estorsione, lesioni personali colpose, omessa valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro e omessa formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro.

La denuncia e l'indagine

L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna è partita dal racconto di una operaia italiana 40enne che si è rivolta ai Carabinieri per denunciare un incidente sul lavoro e il conseguente atteggiamento della dirigenza di una multinazionale che nel bolognese opera nel campo metallurgico. 

La donna ha raccontato ai militari di essersi gravemente ferita a una mano sul posto di lavoro, mentre stava utilizzando un trapano industriale, risultato non a norma. informati dell’accaduto - secondo quanto confermano i Carabinieri di San Giovanni in Persiceto - tre dei quattro responsabili l'avrebbero costretta a mettersi in malattia e a negare l'accaduto, ovvero a fornire una diversa versione, quella di un incidente domestico avvenuto mentre stava “scolando la pasta”.

Infortuni sul lavoro: 5800 incidenti in cinque mesi 

Il "consiglio" di mettersi in malattia - secondo la ricostruzione degli investigatori - per non compromettere il buon nome dello stabilimento che, tra l'altro, da lì a poco avrebbe ricevuto la visita di alcuni ispettori inviati dalla casa madre per valutarne affidabilità e produttività.

La donna ha riferito di essere stata rassicurata dai suoi superiori in merito alla tutele, ma più tardi avrebbe appurato che sarebbe stata licenziata per aver superato i giorni di malattia (quasi un anno), dovuti all’impossibilitata di recuperare il funzionamento dell’arto. Da qui la decisione di rivolgersi ai Carabinieri.

La versione della lavoratrice è stata accertata dai militari che durante un’ispezione nello stabilimento, hanno verificato la presenza di macchinari da lavoro irregolari, proprio come aveva riferito la donna. In base alle mansioni svolte nello stabilimento e alle responsabilità accertate nella vicenda, i quattro dovranno rispondere di lesioni personali colpose, omessa valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro e omessa formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro.

L'appello dei Carabinieri

I lavoratori che hanno subito pressioni analoghe, possono rivolgersi alla più vicina Stazione Carabinieri, il cui personale militare può avvalersi anche della collaborazione dei colleghi specializzati in materia: Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, i cui Nuclei Ispettorato del Lavoro sono presenti in ogni capoluogo di provincia, come Bologna, al fine di tutelare il lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando il lavoro irregolare.

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