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Incidenti stradali

Incidente sulla A14, i trasportatori: 'Con paga a consegna meno sicurezza'

Avrebbe potuto trasformasi in tragedia: un camion ha tamponato un bus di turisti. Le associazioni chiedono rispetto dei tempi di riposo e dei limiti, ma anche di verificare che non siano stati imposti, pena il mancato pagamento

Un tamponamento sull'autostrada A14 che per fortuna non si è trasformato in una tragedia: una bisarca ha tamponato un pullman di turisti ieri pomeriggio, con conseguente chiusura del tratto autostradale, blocco del traffico e ricoveri negli ospedali bolognesi per i 16 feriti. 

“È ora che questi episodi escano dalle notizie di cronaca e vengano approfonditi da chi ha il dovere e anche l’obbligo di verificare le cause di tali episodi – dichiara il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè - non è possibile che anche la grande stampa si limiti a fornire notizie che mirano solo ad evidenziare i fatti accaduti. Occorre una grande inchiesta sui perché questi fatti avvengono”.

Per Conftrasporto, errore umano a parte, in un 'paese serio' il ripetersi di tali eventi dovrebbe costringere quindi a ricercarne le cause in profondità analizzando, presso tutti i componenti della filiera, le modalità e le condizioni nelle quali vengono effettuati questi trasporti.

Le due associazioni chiedono dunque rispetto dei tempi di riposo e dei limiti di velocità, ovvero verificare che non siano stati imposti, pena il mancato pagamento del corrispettivo del trasporto, tempi di resa che inducano a non rispettare le regole sulla sicurezza. “I conducenti sono retribuiti secondo il contratto di lavoro o sono lavoratori in affitto e pagati in relazione alle consegne? – incalza Uggè – Auspichiamo che vengano accertate anche la professionalità degli autisti, soprattutto se operano con contratti di somministrazione, e la manutenzione degli automezzi. Quando in ballo c’è la sicurezza dei cittadini, nemmeno uno di questi ‘dettagli’ va tralasciato. Ricordo che la legge – prosegue il presidente di Conftrasporto - prevede il principio della responsabilità condivisa fra tutti i componenti della filiera, laddove abbiano operato in modo tale da indurre i conducenti a operare in condizioni non in linea con i principi della sicurezza sociale e della circolazione”.

“Probabilmente si scoprirebbe che da quando i costi minimi della sicurezza sono stati eliminati, grazie a ‘graziose e irresponsabili interpretazioni’, il numero degli incidenti è incrementato. Oppure che molti automezzi non hanno compiuto la revisione annuale perché gli uffici delle motorizzazioni non sono in grado di effettuarli per carenza di personale qualificato - aggiunge Uggè - Un mondo, quello dei trasporti, che impatta pesantemente sull’incolumità dei cittadini. Per questo sarebbe doveroso da parte di chi è il responsabile operare perché le regole siano rispettate con controlli mirati, come da tempo le imprese serie chiedono, inascoltate. Controlli, ovviamente, che devono includere i vettori provenienti da altri Paesi. Questo oggi non avviene; e i risultati si vedono”.

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