Incidente via Azzurra, figlia vittima: "Giusto il no al patteggiamento"
Il Tribunale ha rigettato l'istanza. L'imputato a febbraio era evaso dai domiciliari violando un'altra misura
La giudice del Tribunale di Bologna Nicolina Polifroni ha rigettato l'istanza di patteggiamento per Gian Luca Nilo, 39 anni, che il 22 ottobre scorso in via Azzurra investì uccidendo Luisa Giovannini, 81 anni. È stato quindi accolto quanto chiesto dai difensori dei parenti della vittima, Giovanni Donati e Nicola Stangolini.
L’uomo era risultato positivo alla cocaina al momento dello schianto, con la patente revocata e alla guida di un’auto non sua. A gennaio le parti – il pm Tommaso Pierini e l’avvocato Luciano Bertoluzza, che difende Nilo - avevano raggiunto un accordo di patteggiamento per una pena a quattro anni e la detenzione ai domiciliari anziché alla Dozza, che la giudice però ha ritenuto "incongrua e incompatibile con la valutazione dell'incapacità, già platealmente dimostrata" da Nilo, "di rispettare le prescrizioni". L'uomo infatti il 1 febbraio scorso è stato arrestato e portato in carcere proprio per essere evaso dai domiciliari e aver violato un divieto di avvicinamento alla ex fidanzata.
Dopo l'evasione dai domiciliari, l'uomo era tornato in carcere. Per questo, e per "la totale incapacità di autocontrollo" e "la capacità a delinquere dimostrata dal reo, che non si è astenuto dal delinquere e dal violare le misure cautelari" a cui era sottoposto, Polifroni ha respinto l'istanza di patteggiamento. Il procedimento ripartirà il 28 marzo davanti a un altro giudice.
Le parole della figlia della vittima
In aula questo pomeriggio oltre a Nilo e al suo legale, era presente anche Gloria Monti, la figlia della donna uccisa in via Azzurra. "Visto come si è comportato l'imputato in questo periodo, ritengo più che giusto che il procedimento sia stato rigettato e si prenda in considerazione che questa persona non può stare ai domiciliari", ha detto Monti. "Mia mamma era una persona in buona salute - ha aggiunto la figlia - che poteva ancora viversi l'ultima parte della sua vita in serenità".
Il risarcimento dell'assicurazione ai parenti della donna
Nell'udienza di oggi è stata anche formalizzata la revoca della costituzione di parte civile del marito e della figlia dell'81enne uccisa in via Azzurra, che sono stati risarciti dall'assicurazione. "La nostra posizione come danneggiati era legata al risarcimento del danno, che ci è stato riconosciuto", ha detto l'avvocato Donati. Quanto deciso oggi da Polifroni, ha spiegato il legale, è in linea con le richieste contenute "in una memoria che avevamo depositato per chiedere il rigetto del patteggiamento e in cui avevamo rappresentato il fatto che Nilo, essendo evaso dai domiciliari dopo pochi mesi, ben difficilmente avrebbe rispettato questo accordo, che prevedeva i domiciliari per quattro anni".